Grazie alle nuove regole, sarà possibile sanare le violazioni per omesso o parziale versamento, oltre a quelle per omessa o infedele dichiarazione, fino alla scadenza dei termini previsti per la liquidazione e l'accertamento
Tributi non versati e ravvedimento operoso Giunta approva lo schema del regolamento
Una buona notizia per chi è in ritardo nel pagamento dei tributi nei confronti del Comune. Ieri la giunta comunale di Palermo, infatti, ha approvato lo schema del regolamento per l’applicazione del ravvedimento operoso. Grazie alle nuove regole, sarà possibile sanare le violazioni per omesso o parziale versamento del tributo, oltre a quelle per omessa o infedele dichiarazione, fino alla scadenza dei termini previsti per la liquidazione e l’accertamento (cioè, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui la dichiarazione o il versamento avrebbero dovuto essere eseguiti).
«Ci auguriamo che il provvedimento possa entrare in vigore già dalla fine di ottobre – spiega l’assessore al Bilancio Antonino Gentile – Si rivolgerà a tutti, privati e commercianti, e rappresenta uno strumento che potrebbe consentire al Comune di somme ingenti, visto l’elevato tasso di evasione.Ovviamente, dipenderà dai singoli cittadini perché si tratta di un ravvedimento spontaneo».
È necessario, però, che non siano stati già notificati atti di liquidazione e di accertamento dal comune. I cittadini che non hanno pagato i tributi comunali possono regolarizzare la propria posizione tributaria beneficiando di sanzioni ridotte, eseguendo il pagamento spontaneo: dei tributi dovuti; degli interessi calcolati al tasso legale annuo dal giorno il cui il versamento avrebbe dovuto essere effettuato a quello in cui viene eseguito; della sanzione in misura ridotta.
«Uno strumento sicuramente importante – ha commentato il capogruppo M5s a Sala Lapidi Ugo Forello – È una normativa che dovrebbe riguardare tutti i soggetti che possono ravvedersi per il mancato pagamento di alcune somme. Ovviamente, per esprimerci nel merito, dobbiamo leggere prima il testo non appena arriverà in Consiglio per l’approvazione».