Una busta particolare è arrivata nell'aula di giustizia di Catania lasciando a occhi aperti avvocati, giudice e corte. «Un gesto dettato da leggerezza e anche un pizzico di ignoranza. Non voglio pensare se avesse fatto il test delle urine...», dice il legale a MeridioNews
Tribunale, testimone positivo al Covid allega il test salivare «Voleva giustificare l’assenza. Ora fascicolo in quarantena»
«Ha voluto inviarci il massimo della prova». Si scherza, ma non troppo, al tribunale di Catania. Dove ieri un testimone, per giustificare la sua assenza, ha deciso di inviare, oltre al certificato che attesta la positività al Covid, anche il tampone salivare con tanto di virus. Uno speciale plico consegnato attraverso un delegato dell’uomo. «Quando il fascicolo è arrivato in aula davanti al giudice, nessuno di noi poteva credere ai propri occhi – racconta a MeridioNews l’avvocato che lo aveva inserito nella lista dei teste – Non ci era mai successo prima».
Un allegato che, dopo lo stupore generale, ha destato anche un minimo di preoccupazione e imbarazzo. «Dopo avere realizzato che oltre al certificato c’era anche l’involucro con dentro il tampone risultato positivo al coronavirus ci siamo un attimo allarmati – continua il legale – ma poi abbiamo deciso di prenderla con ilarità». Esclusa l’ipotesi che si potesse trattare di un attentato alla salute di avvocati, giudice e corte, «abbiamo subito capito che è stato un gesto dettato più che altro da leggerezza, superficialità e anche un pizzico di ignoranza». In ogni caso, non un’azione che nascondeva un particolare intento.
L’udienza è stata rinviata e il teste verrà comunque sentito in un altro momento, appena guarito. «Il fascicolo, intanto, è in quarantena», dice l’avvocato tra il serio e il faceto. Perché, in ogni caso, il tampone rimane allegato: una volta arrivato in cancelleria, infatti, entra a fare parte a tutti gli effetti del processo. «Adesso – continua il legale al nostro giornale – solo un provvedimento del giudice può decidere di eliminare l’atto». Un passaggio burocratico necessario davanti all’eccessiva solerzia del testimone. «Diciamo che sarebbe bastato decisamente meno. Se fosse andato a estrarre un molare, ci avrebbe mandato il dente? E non voglio pensare a cosa sarebbe potuto accadere se il teste avesse dovuto giustificare la propria assenza a causa di un esame delle urine», conclude ridendo l’avvocato.