L'ingegnere inglese innamorato della Sicilia che, tra un agrumeto e una raffineria, realizzò l'opera ferrata che ha unito diversi centri ai piedi dell'Etna. Nato a Ludgvan, in Cornovaglia, arrivò a Catania, probabilmente al seguito di Garibaldi
Trewhella, ideatore della Circumetnea
Robert Trewhella è stato un ingegnere e appaltatore britannico, specializzato in costruzioni ferroviarie, oltre che uno dei principali esercenti minerari della Sicilia orientale nella seconda metà del XIX secolo. Nato a Ludgvan, in Cornovaglia, arrivò a Catania, probabilmente al seguito di Garibaldi, nello stesso periodo in cui giunsero in Sicilia diversi industriali inglesi. Si dedicò all’estrazione dello zolfo, acquisendo o gestendo, dietro gabella, diverse miniere all’interno della Sicilia orientale e nel bacino di Lercara. Impiantò, inoltre, varie raffinerie di zolfo e fabbriche di solfuro di carbonio e derivati nella zona di Catania fra la Plaia e Ognina. Ma non si fermò a questo. Fu anche armatore, intermediario finanziario, proprietario di agrumeti nella Piana di Catania e di grandi alberghi quale l’Excelsior di Palermo.
Nel settore ferroviario partecipò a diverse faticose opere: fondò la Società Siciliana di Lavori pubblici e, con l’aiuto di finanziamenti esteri, costruì la linea ferroviaria Giardini-Catania, aperta nel gennaio 1867, opera di grande prestigio ma il cui tracciato della Marina cancellò la passeggiata a mare dei catanesi. Il 25 Maggio 1882 venne costituito il consorzio fra la provincia e i comuni di Catania, Misterbianco, Paternò, S.M. di Licodia, Biancavilla, Adernò (poi Adrano), Bronte, Maletto, Randazzo, Castiglione di Sicilia, Linguaglossa, Piedimonte Etneo, Mascali, Giarre e Riposto per la concessione e costruzione di 120 chilometri di linea ferrata intorno al vulcano, appalto che l’inglese si aggiudicò in cambio di una concessione della linea per 90 anni. Nacque così la Circumetnea.
L’ingegnere, che modificò spesso i tracciati, iniziò i lavori ancor prima di ottenere le autorizzazioni poiché mal sopportava le lungaggini burocratiche e le continue variazioni dei progetti dovute alle interferenze dei vari politici spesso frutto dalle pressioni del loro elettorato. Componente della piccola comunità valdese a Catania Trewhella, impiantò, a sue spese, una scuola elementare serale presso le miniere di Grottacalda (Valguarnera) e visse nella centralissima via Garibaldi. Morì nella sua villa a Catania, in viale R. Margherita , il 6 febbraio 1909.
Il figlio Alfred Percy, nel 1919, completò la sfarzosa villa di famiglia che si affacciava sulla spiaggia della baia di Mazzarò che chiamò Villa Sant’Andrea, dal nome del promontorio in cui si trova. Con lo scoppio della Seconda guerra mondiale, la famiglia fece ritorno in Inghilterra e la villa fu requisita dagli ufficiali tedeschi. Ma quando Ivor Manley, generale dell’esercito inglese e genero di Trewhella, sbarcò con gli Alleati in Sicilia nel 1943 e liberò Villa Sant’Andrea. Che, nel 1950, venne trasformata in albergo. Il primo direttore della struttura ricettiva fu proprio il nipote di Alfred Trewhella. Negli anni ‘60, l’hotel divenne un rifugio elitario: nei suoi salotti si intrattenevano personaggi del calibro di Burt Lancaster, Richard Burton, Elizabeth Taylor, Francis Ford Coppola, Al Pacino e Robert De Niro in quel magnifico sogno che era la dolce vita di Taormina.