Nei giorni scorsi il ministero delle Infrastrutture ha dato il parere sull'opera da 2,3 miliardi che dovrebbe garantire una velocizzazione della tratta Messina-Catania. La soddisfazione di Associazione Ferrovie Siciliane e Sicilia in Progress
Treni, via libera al raddoppio Giampilieri-Fiumefreddo «Ripristino Alcantara-Randazzo? Basterà il progetto»
Per far partire il raddoppio della ferrovia Messina-Catania, nel tratto che collega Giampilieri a Fiumefreddo, basterà soltanto progettare il ripristino della ferrovia dismessa Alcantara-Randazzo. Il punto d’incontro tra Rfi e governo nazionale, che aveva accolto la richiesta arrivata dal territorio di pensare a una seconda vita della strada ferrata che attraversava la Valle ma che da quasi un decennio è dismessa, è stato trovato dopo due mesi in cui si è temuto che l’iter per il raddoppio potesse subire una brusca fermata.
All’origine c’erano stati i pareri della commissione Via-Vas del ministero dell’Ambiente che vincolavano i due progetti. Nei giorni scorsi, invece, è stato il ministero delle Infrastrutture a chiarire come le prescrizioni siano più morbide. «Nel parere integrativo del 28 febbraio 2020, il ministero, esaminate le richieste di Rfi, decideva di glissare sulle norme tecniche, mentre manteneva la prescrizione sul ripristino della linea dismessa dell’Alcantara – si legge in una nota dell’Associazione Ferrovie Siciliane e di Sicilia in Progress -. In tal senso, si legge nel parere che la linea va semplicemente progettata, e non certo realizzata prima che si metta mano al raddoppio ferroviario sulla Messina-Catania. Una decisione di buon senso che accogliamo con grandissima soddisfazione».
Le due associazioni, tra i principali sostenitori, dell’opportunità di dare una nuova vita alla Alcantara-Randazzo collecandola alla Circumetnea specificano «mai avremmo voluto che le nostre richieste, recepite nel parere del ministero dell’Ambiente, divenissero ostative al raddoppio ferroviario, che consideriamo improcrastinabile. Al proposito – concludono – quanto abbiamo letto nel parere ministeriale ci rassicura. Se poi consideriamo che lo stesso progetto di raddoppio prevede la permanenza in esercizio della storica stazione di Taormina-Giardini».