«Con Trenitalia è compreso nel biglietto», commenta uno dei passeggeri che a Caltanissetta ha dovuto aspettare due ore l'arrivo di un bus. «Alla fine abbiamo preferito spostarci di nuovo sul vagone per fare prima». L'arrivo nel capoluogo siciliano è previsto per le 21. «Viaggiare così è un atto di resistenza», commenta una studentessa
Tre ore di ritardo sul treno Modica-Palermo Disagio dovuto a un albero caduto su binari
«Il ritardo con Trenitalia è compreso nel biglietto». Una frase amara e ironica quella del commercialista Marco, uno dei passeggeri protagonisti della disavventura del treno che partito da Modica alle 14 sarebbe dovuto arrivare a Palermo alle 18.35. E, invece, giungerà a destinazione dopo le 21. «Tutto bene fino a Caltanissetta – racconta a MeridioNews Andrea, un giovane lavoratore di Gela – dove, solitamente, è prevista una pausa di sei minuti in attesa del cambio con il treno che arriva da Catania». È a quel punto che il controllore, dopo oltre mezz’ora di attesa, comunica ai circa 40 passeggeri che «un albero è caduto sui binari lungo la tratta che collega la stazione di Caltanissetta Xirbi a quella del capoluogo palermitano».
A questo punto, la soluzione prospettata ai viaggiatori è quella di aspettare un pullman sostitutivo che «però – spiega il ragazzo – non si sapeva bene da dove sarebbe dovuto arrivare». Dopo due ore di attesa l’autobus arriva. «Siamo saliti facendo il trasferimento dei bagagli sotto la pioggia ma, quando eravamo già tutti sistemati, ci è stato comunicato che l’albero che intralciava i binari era stato rimosso e che era in arrivo in stazione il treno proveniente da Catania». La disavventura non è ancora finita. Pendolari abituali e turisti si spostano di nuovo, con i bagagli a seguito, ad attendere il treno sul binario tre. «Abbiamo preferito non rimanere sul bus perché, nonostante i disagi, il treno è senza dubbio più veloce», dicono. L’arrivo a Palermo è previsto per le 21, con un ritardo complessivo di circa tre ore.
«Non so perché ci ostiniamo a prendere questo treno – commenta Marta, una studentessa di Canicattì – quando, in pratica, quotidianamente Trenitalia ci invoglia a non farlo più e preferire altre opzioni. I disagi sono all’ordine del giorno e le volte in cui il treno arriva a destinazione in orario si possono contare sulla dita di una mano. La nostra – ironizza – dovrebbe essere considerata una vera forma di resistenza». Le reazioni dei passeggeri abituati a viaggiare a bordo di un treno che non offre alcun tipo di servizio (niente wifi e niente aria condizionata in estate né riscaldamento in inverno) sono piuttosto composte. Anche i turisti, sia italiani che stranieri, non si scompongono di fronte al ritardo e alla gestione del disagio da parte dell’azienda. «Venendo in Sicilia – affermano – devi mettere in conto anche inconvenienti di questo tipo».