Presentano il programma triennale dei lavori sulle principali strade siciliane. Sulla Palermo-Catania confermati gli 800 milioni, già annunciati due anni e mezzo fa, ma l'avanzamento degli interventi è ancora al 30%. Novità soprattutto per Gela e il capoluogo etneo
Tre miliardi per le strade siciliane, un terzo sulla A19 Catania-Gela a quattro corsie, solo fino a Caltagirone
La mappatura delle infrastrutture stradali a rischio idrogeologico, l’avvio degli interventi più urgenti e la chiusura delle opere avviate. Su queste tre direttrici si basa il piano condiviso da Regione Siciliana e Anas per il sistema viario dell’Isola. Stamattina, in una conferenza stampa congiunta, è stato presentato il programma di interventi per il prossimo triennio. «Con i fondi per il patto del Sud diamo inizio ai cantieri – dice il presidente della Regione Nello Musumeci – Serve un sforzo in più da Roma perché gli interventi da fare sulla Sicilia sono numerosi e nel giro di tre anni servono le somme nella disponibilità del governo regionale».
Prima di passare all’elenco delle strade oggetto di riqualificazione, prende spazio la possibile fusione tra Anas e Cas. Percorso iniziato dal governo Crocetta ma bloccato da quello Musumeci. Che ora però sembra averci ripensato. «L’ipotesi non è tramontata – spiega il governatore – in prospettiva valutiamo questa opportunità senza pregiudizi. Ci sediamo al tavolo con Anas ma vogliamo offrire un prodotto di qualità, dobbiamo superare le criticità che fino ad ora ci sono state. Abbiamo iniziato le operazioni di riqualificazione del Cas con una nuova governance. L’obiettivo finale è chiaramente la fusione». Soluzione per cui spinge anche il numero uno di Anas, Gianni Vittorio Armani. «È una possibilità da cogliere al più presto – sottolinea – Oggi il Cas non rende come struttura. Vanno risolte numerose criticità e lo faremo con la Regione. Riteniamo che ci sia una grande valenza industriale nell’unificare la gestione delle autostrade siciliane, si realizzerebbe il secondo soggetto italiano, dopo autostrade per l’Italia, che a livello infrastrutturale darebbe l’opportunità di avviare altri investimenti».
Dei tre miliardi complessivi che sono stati promessi per i prossimi tre anni, un terzo riguardo la A19 Palermo-Catania. La cifra resta quella annunciata due anni e mezzo fa: 872 milioni di euro per 84 interventi di manutenzione straordinaria sul nuovo manto stradale, le gallerie, l’illuminazione a led, le barriere di sicurezza, la video sorveglianza e tutta la segnaletica orizzontale e verticale dei 195 chilometri che separano le due città. A questi interventi si aggiunge anche il risanamento dei viadotti, per un totale di 113 chilometri in entrambe le direzioni soggetti a lavori. Ad oggi però, stando ai dati diffusi, l’avanzamento dei lavori è appena al 30 percento, entro diciotto mesi Anas spera di superare più del 50 percento dei lavori. Al momento, comunica Anas, sull’autostrada ci sono 18 cantieri che dovrebbero ridursi a 13 entro la fine del 2018. Per il 2019 invece, apriranno 19 cantieri.
Sul viadotto Himera, demolito nella carreggiata in direzione Catania dopo la frana della primavera del 2015, Anas investirà 12,6 milioni di euro per la ricostruzione. «Il cantiere è in corso ed entro settembre 2019 è prevista la consegna dei lavori», afferma Armani. La nuova struttura in acciaio sostenuta soltanto da due piloni permetterà di bypassare la frana. Sempre la fine del 2019 è la data limite indicata per il completamento della Agrigento-Caltanissetta. Mentre sulla Palermo-Agrigento, c’è un finanziamento di 187 milioni di euro per l’ammodernamento a quattro corsie delle due statali: 121 e 189.
Se gli annunci corrisponderanno a realtà, anche attorno a Catania dovrebbe andare in scena nei prossimi anni una rivoluzione, a cominciare dalla tangenziale, un incubo in alcune ore del giorno per migliaia di automobilisti. È previsto un nuovo innesto per l’aeroporto Fontanarossa, per un valore di 3,5 milioni di euro. Secondo Anas i lavori dovrebbero iniziare a dicembre 2018 e finire nell’estate del 2019. Viene confermata anche la terza corsia dinamica, quella che attualmente è la corsia di emergenza per ridurre l’impatto di traffico in entrata e uscita dalla città etnea. Soluzione che però, secondo alcuni esperti, non risolverebbe il problema del traffico. La nuova tangenziale sarà «la prima smart road siciliana con nuovi servizi per gli automobilisti: Wi-Fi, collegamenti con le auto in tempo reale, droni per il controllo e la sorveglianza e servizi integrati per guidatori e autotrasporti».
Altri 100 milioni sono destinati alla riqualificazione della Catania-Gela: nei prossimi cinque anni dovrebbero essere raddoppiate le corsie, che diventeranno due per senso di marcia con spartitraffico centrale, nel tratto tra Caltagirone e Catania, in totale 30 chilometri. Previste anche nuove rotatorie di immissione per le Strade statali 417, 192 e 117; la riqualificazione delle barriere laterali, degli impianti di illuminazione e degli impianti tecnologici, il consolidamento del corpo stradale e la protezione del piano viabile da caduta massi. Fine dei lavori nel 2023. Attorno a Gela interventi anche sulle rotatorie della tangenziale e ammodernamento della statale 626 di collegamento con Caltanissetta e della 115, la famosa dorsale sud della Sicilia, che arriva fino a Castelvetrano.
Infine 4,5 milioni di euro saranno spesi per realizzare due rotonde di ingresso a Scordia, nel Catanese: una sulla statale 417 avrà inizio a dicembre 2018 e consegna dei lavori a giugno 2019 per un costo previsto di 2 milioni di euro. Sulla statale 385 i lavori inizieranno a novembre 2018 per concludersi nel marzo 2019 per un totale di 2,5 milioni di euro.