Trapani: turista morto in un b&b, un altro in coma Forse avvelenati per cattivo funzionamento caldaia

Un turista toscano trovato morto in un b&b di Trapani e il suo compagno di stanza ricoverato in coma. Sono stati trovati ieri nella struttura Orchidea dalla titolare che ha subito avvisato i carabinieri. Quello che nelle prime ore appariva come un giallo, sembrerebbe andare verso una soluzione dopo le analisi nel sangue del sopravvissuto: sono state infatti trovate tracce di monossido di carbonio e gli investigatori stanno verificando se a causare la tragedia sia stato un avvelenamento dovuto al cattivo funzionamento di una caldaia esterna al B&b. 

Nella notte i vigili del fuoco hanno avviato una serie di accertamenti all’interno della struttura ricettiva che è stata sequestrata dai carabinieri. La titolare è stata sentita dagli investigatori che hanno chiesto di presentare una serie di documenti. Sigilli sono stati messi anche al forno di un panificio attiguo al B&b. I vigili del fuoco hanno scoperto una perdita nella canna fumaria. Gli inquirenti vogliono verificare se ci sia un collegamento tra il malfunzionamento del forno col monossido di carbonio trovato nel corpo dell’uomo ricoverato in ospedale.

L’uomo morto è Fabio Maccheroni, 43 anni, originario di Seravezza, paese in provincia di Lucca. L’altra persona, adesso ricoverata all’ospedale di Castelvetrano, è Alessio Menicucci, 36 anni di Cascina, provincia di Pisa. 

I due condividevano una stanza nel bed and breakfast non distante dal palazzo di giustizia di Trapani. In un primo momento i carabinieri non avevano esclusa alcuna pista, compresa l’ipotesi che i due avessero assunto delle droghe sintetiche. Ma i primi esami del sangue su Menicucci hanno escluso questa causa. Ulteriori elementi utili arriveranno dall’autopsia sul corpo di Maccheroni, disposta dalla Procura di Trapani che ha aperto un’inchiesta. 

La Procura di Trapani, intanto, ha iscritto nel registro degli indagati quattro persone. Si tratta di Benedetta Serafico, 52 anni, titolare del b&b, i genitori, Antonino Serafico di 92 anni e Tuzza Augugliaro di 76, proprietari dell’intero immobile, nonchè Bartolomeo Altese, gestore del forno. Sequestrate, invece, le due strutture.


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