Insieme al mister è stato presentato anche il nuovo direttore sportivo, Fabrizio Salvatori. Presente anche il comandante Morace: «Sono il primo tifoso della squadra. Comprendo la rabbia dei tifosi, ma non durante la partita»
Trapani, Calori il nuovo allenatore «Voglio una squadra operaia»
Il Trapani ha il suo nuovo allenatore: il dopo Serse Cosmi risponde al nome di Alessandro Calori, balzato qualche anno fa agli onori delle cronache per quel famoso gol che stese la Juventus, regalando lo scudetto della stagione 1999/00 alla Lazio. Il nuovo mister è stato presentato insieme al nuovo direttore sportivo, Fabrizio Salvatori, dal presidente del Trapani, il comandante Vittorio Morace, che però ha parlato anche del momento vissuto dalla squadra: «Io sono il primo tifoso della squadra. Anche io ieri mi sono arrabbiato, era una partita da vincere. Capisco la rabbia che provano i tifosi, ma non bisogna esternarla durante la partita. Il clima che si è creato ieri, fatto anche di offese personali, non fa bene a nessuno e non ha aiutato nessuno. Le cose si risolvono, anche a livello interno, con armonia e non con il bastone».
È stata poi la volta del nuovo tecnico, che in carriera ha già guidato squadre come Avellino, Padova, Novara e Brescia. «Trapani è una bella realtà – ha spiegato Calori –, è una squadra che deve ritrovare i suoi valori. Da lunedì inizieremo a lavorare, guardando negli occhi tutti i giocatori per trovare insieme una soluzione che ci porti ad una salvezza che al momento sembra molto difficile. La gara di ieri con il Carpi? La formazione di Castori non ha vinto dominando, ma si è visto che i giocatori hanno bisogno di una guida». Il nuovo mister ha anche parlato del modulo con il quale farà giocare la squadra: «In mente ho un centrocampo a tre, poi dovrò vedere se giocare con la difesa a tre o a quattro. Bisogna anche pensare allo sviluppo dei giocatori che hanno determinate caratteristiche tecniche: in una squadra non ci vogliono solo gli architetti, servono anche gli operai, quelli che magari faticano e reggono la squadra quando gioca. Devo trovare quegli uomini in questo organico che ci diano una mano sulla quantità, perché sulla qualità ho già un’idea di come usarla».
Il tecnico ha poi continuato: «Non sono abituato a fare promesse, a me piace lavorare sul campo e portare il mio modo di giocare. Quello che prometto insieme al direttore è che questa sarà la nostra sfida personale, anche perché venire qua non conveniva a nessuno, in quanto c’era solo da perdere. Sono fiducioso, è una sfida che raccolgo volentieri: spero che riusciremo a raggiungere i nostri traguardi». È stata infine la volta del direttore sportivo Fabrizio Salvatori, arrivato per sostituire l’esonerato Pasquale Sensibile: «Ho fatto gli ultimi anni in serie B a ottimi livelli, penso a Torino, Bologna e Padova. Se sono qua è perché credo nel progetto di risollevarci da questa situazione. È una sfida difficile, ma se tutti remiamo dalla stessa parte possiamo farcela. Inizieremo dall’aspetto mentale dei giocatori che lo scorso anno sono stati ad un passo da un sogno e che adesso devono rimettere i piedi per terra. Per riportare il Trapani dove merita in classifica dovremo remare tutti dalla stessa parte. Con il lavoro quotidiano faremo di tutto per riportare in una situazione tranquilla la squadra».