Tram: bici a bordo, biglietto unico ed elettronico Rossi: «Già da febbraio cercheremo le soluzioni»

Bici a bordo dei vagoni, pagamenti elettronici e biglietto unico Amat-Trenitalia. A partire da febbraio potrebbero esserci alcune novità sostanziali per il tram, che nel primo mese di esercizio sta registrando un autentico boom di passeggeri, al ritmo di 20mila al giorno. E così si cerca di perfezionare un mezzo di trasporto che piace, affrontando tre temi sentiti. In particolare quello del biglietto integrato. Per chiederne il ripristino c’è già una petizione, promossa dal vicepresidente della terza circoscrizione Dario Chinnici, che ha raccolto in pochi giorni 1.500 firme

Quando il passante ferroviario (il prossimo mese saranno inaugurate le fermate Lolli e Guadagna) e l’anello saranno pronti – si spera nell’arco di un paio d’anni -, se un passeggero volesse scendere dal tram o dall’autobus (1,40 euro) e prendere la metropolitana (1,50 euro) dovrebbe acquistare due ticket, uno per il Genio e uno per il treno. Come succede già adesso a chi sceglie il mezzo pubblico per spostarsi da Brancaccio alla Stazione Notarbartolo. Sei euro tra andata e ritorno. Troppi. Stando così le cose, per le tasche dei palermitani il mezzo privato resterebbe quello più conveniente. 

«Il biglietto integrato – dice a Meridionews il direttore di esercizio Gianfranco Rossi – non solo è previsto dalla legge ma è stato richiesto dall’Amat. È una soluzione che verificheremo a breve». Tutto passa da un accordo con Trenitalia, di cui si parla da almeno un anno ma che non ha ancora visto la luce. Biglietto unico e, perché no, a banda magnetica, magari da acquistare con lo smartphone o il tablet. Una possibilità che l’Amat concedeva fino allo scorso 31 dicembre, quando sono scadute le convenzioni per la sperimentazione condotta nel 2015 da Pluservice con My Cicero, da Banca Sella con App Mobile e da Wolley Buy con il sistema Nfc. «Il biglietto elettronico farà parte del nuovo piano tariffario», promette Rossi. Anche perché sarebbe un utile disincentivo alla triste usanza di scassinare – per portar via pochi spiccioli, dato che vengono svuotate ogni notte – le macchinette che distribuiscono i ticket alle fermate. «Lo sarebbe senza dubbio. Furti e danneggiamenti purtroppo non sono mancati, ma le macchinette vengono riparate regolarmente». 

Le bici, infine. In metropoli come Milano o Roma per consentire l’ingresso dei mezzi a pedale sono state acquistate vetture speciali con il pianale ribassato, e solo per alcune linee. A Bergamo, invece, è consentito un massimo di quattro bici a bordo. Insomma, anche a Palermo introdurre questa possibilità non sarà per niente agevole: si parla di tre, forse quattro bici a vagone. Fermo restando che quelle pieghevoli possono già salire. Il direttore conferma tutte le difficoltà: «L’argomento è sul tavolo e lo affronteremo a partire da febbraio per capire se c’è una soluzione, ma dobbiamo fare un’attenta valutazione di tipo tecnico, normativo e di sicurezza».


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