Undici fermi, emessi dalla procura di Agrigento nell’ambito di un’inchiesta antidroga a Lampedusa, sono stati eseguiti dai carabinieri del nucleo investigativo e della sezione operativa della compagnia di Agrigento. I provvedimenti dell’operazione Levante sono stati notificati a otto cittadini dell’isola delle Pelagie, a due di Catania e a un lampedusano residente a Milazzo (in provincia di Messina). Oltre […]
Lampedusa, 11 fermi per traffico di cocaina. «Piazza di spaccio con prezzi più alti della Sicilia»
Undici fermi, emessi dalla procura di Agrigento nell’ambito di un’inchiesta antidroga a Lampedusa, sono stati eseguiti dai carabinieri del nucleo investigativo e della sezione operativa della compagnia di Agrigento. I provvedimenti dell’operazione Levante sono stati notificati a otto cittadini dell’isola delle Pelagie, a due di Catania e a un lampedusano residente a Milazzo (in provincia di Messina). Oltre 80 carabinieri, su disposizione del procuratore reggente Salvatore Vella, hanno eseguito anche numerose perquisizioni. L’inchiesta è lo sviluppo investigativo del sequestro, il più grosso mai fatto a Lampedusa, di circa 25 chili di cocaina eseguito lo scorso luglio. In quell’occasione fu arrestato anche il 60enne Umberto Blandina, che spacciava mentre era ai domiciliari. Gli indagati sono: Salvatore De Battista, Marco Consiglio, Domenico De Battista, Dario Giardina, Domenico Cucina, Nicola Cucina, Francesco Romano, Cristoforo Romano, Davide Miotti, Basilio Riccardo Cardamone e Angelo Scudellari.
«Lampedusa si conferma come una delle maggiori piazze di spaccio di cocaina dell’intera Sicilia – sottolinea il procuratore capo di Agrigento Salvatore Vella – Una realtà in cui la sostanza viene venduta a prezzi più alti rispetto alle altre piazze siciliane. E questo per via della grande domanda di stupefacenti in un territorio così piccolo, soprattutto nel periodo estivo quando l’isola viene invasa da migliaia di turisti». Dopo il sequestro e l’arresto di luglio, i carabinieri sono riusciti a ricostruire la rete di coloro che sono stati coinvolti nella gestione dello stupefacente recuperato in mare aperto per caso. I panetti furono issati a bordo di un peschereccio durante una battuta di pesca a strascico. Erano stati abbandonati da uno dei tanti velieri che, passando per il canale di Sicilia, trasportava la droga dal Nord Africa o dal Medio Oriente, verso l’Italia e altri Paesi. I pescatori, non sapendo dove nascondere il grosso carico, si sono rivolti ad alcuni pregiudicati dell’isola. I 25 chili furono consegnati a Blandina che, essendo agli arresti domiciliari, venne ritenuto un insospettabile. Le intercettazioni telefoniche e ambientali, insieme ai monitoraggi e alle investigazioni dei carabinieri, hanno consentito di fare piena luce sul traffico. Fra i destinatari dei provvedimenti di fermo c’è anche lo stesso Blandina.