Si alzano i toni della polemica tra i parlamentari del centrodestra siciliano e il Governo della Regione. Il capogruppo del Pid-Cantiere Popolare a sala d'Ercole ricorda che, per la prima volta nella storia dell'Autonomia, a fine dicembre l'esecutivo non ha ancora presentato il Bozzone con Bilancio e Finanziaria
Toto Cordaro spara a zero contro l’assessore Baccei «E’ il becchino venuto a seppellire l’Autonomia siciliana»
Ieri nelle redazioni dei giornali è arrivata la precisazione piccata dell’assessore regionale all’Economia, Alessandro Baccei. Oggi è la volta della replica del capogruppo del Pid-Cantiere Popolare all’Ars, Toto Cordaro.
Il tema è quello della Commissione Bilancio e Finanze di sala d’Ercole, che due giorni fa è andata a vuoto. I deputati hanno detto che l’assessore è arrivato ed è andato via dopo meno di mezz’ora. Baccei ha replicato di essere arrivato in perfetto orario, mentre i parlamentari si attardavano per il caffè.
Sulla vicenda torna oggi Cordaro, sottolineando che «il centrodestra, sulle norme finanziarie scritte nell’interesse della collettività e dei siciliani, è pronto a dimostrare ancora una volta senso di responsabilità e delle istituzioni. Appare incredibile se non addirittura offensivo – aggiunge il capogruppo del Pid-Cantiere Popolare – che l`assessore regionale all’Economia addebiti responsabilità di qualsivoglia natura al Parlamento siciliano. Ammesso che alla seduta della Commissione Bilancio non vi fosse la presenza dei componenti, e non è cosi, mi chiedo: di cosa avrebbero dovuto parlare? Per la prima volta nella storia della Sicilia, infatti, alla data del 20 dicembre all`Assemblea regionale non è stato trasmesso uno straccio di bozza di legge finanziaria!».
«Sappia, Baccei – dice ancora Cordaro – che non è il tempo né dei caffè, né delle passeggiate. Sappia, Baccei, che dal giugno del 2009 il suo Pd governa la Sicilia, prima contro il consenso dei siciliani e poi con il presidente Rosario Crocetta».
Quindi la stilettata finale: «Viene da chiedersi se dietro le malcelate sembianze di un salvatore inviato dal governo nazionale, non si nasconda in realtà un commissario liquidatore, un becchino calato in Sicilia per celebrare il funerale dell’Autonomia siciliana, della Sicilia e delle sue speranze».