Tornano le fontanelle nel centro di Palermo Amap le installerà tra piazze e monumenti

Monitorare e informare sul presente, progettare il futuro, ma con uno sguardo al passato. È questa la mission dell’Amap riguardo al capitolo fontanelle. Un compito che non sarà di certo il principale dell’ex municipalizzata, ma sta assumendo sempre più peso sia nell’ottica dei servizi a cittadini e turisti, sia in quella della sensibilizzazione al consumo diffuso ma responsabile dell’acqua pubblica.

Partiamo dal presente: da qualche giorno è disponibile sul sito dell’Amap la mappa delle fontanelle attive nel territorio comunale di Palermo. E’ ancora un lavoro work in progress, ma delle 170 (che tuttora distribuiscono acqua) censite dall’azienda, circa 150 sono già visibili online e le altre lo saranno a breve. Sono però escluse dal conteggio le fontanelle che ricadono in giardini e ville comunali, perché sono di competenza di Palazzo delle Aquile. Ricordiamo inoltre che l’Amap gestisce queste piccole strutture solo fino al contatore, considerando ciascuna come un’utenza, mentre è il Comune a farsi carico del pagamento dei consumi. Di conseguenza gli aspetti legati a manutenzione ed abusi sono di competenza dell’amministrazione comunale. «Però – spiega Antonio Criminisi, ingegnere responsabile Gestione tecnica utenti Amap – stiamo lavorando all’integrazione del contratto di servizio per garantire la manutenzione ordinaria e straordinaria delle fontanelle. Quando avverrà, speriamo a breve, ci vorrà una riorganizzazione interna per creare una squadra dedicata, che potrà occuparsi ad esempio anche della sostituzione dei manufatti ammalorati o delle fontanelle costituite soltanto da piloncini di cemento».

Nel frattempo si tamponano le situazioni limite, come nel caso di abusi e furti. La prima fattispecie, che colpisce soprattutto le fontanelle poste in borgate periferiche o luoghi circoscritti come i piccoli cortili, è però difficile da sradicare, visto che dopo la richiesta di chiusura da parte del Comune per il consumo anomalo, è necessario che vigili urbani e addetti Amap colgano la flagranza di reato (vedi i tubi attaccati al rubinetto). Altro danno per la collettività è dato dai furti, non tanto delle intere fontanelle, ma come sottolinea Antonino Vetrano, geometra responsabile dell’Unità pronto intervento e manutenzione Amap, «dalla sottrazione sempre più diffusa di rubinetti e carcasse dei contatori, che vengono asportati perché di ottone. Il che ci costringe, nostro malgrado, a soluzioni emergenziali come l’installazione di rubinetti di foggia moderna (quelli con la valvola di chiusura in plastica ndr)».

E dopo molti anni di stasi, l’azienda sta anche progettando l’installazione di nuove fontanelle, soprattutto in centro. Nello specifico è in corso la collocazione di 10 manufatti a Palermo, e a seguire ne saranno anche collocati almeno uno in ognuno dei 34 comuni della provincia gestiti dall’Amap. Relativamente alle fontanelle (tutte in ghisa) previste per il capoluogo bisogna fare una distinzione: 4 sono del tipo monumentale, ovvero quelle a doppia vasca, abbastanza imponenti e riccamente decorate; mentre le altre 6 sono del tipo Palermo, ovvero quelle classiche, piccole, arrotondate in cima e poste su un basamento.


Delle 4 monumentali la prima è già stata posizionata e attivata un paio di settimane fa in via Volturno, davanti alla sede dell’Amap. Le altre tre troveranno posto nelle piazze Verdi, Politeama e Croci. Si sta concertando con la Sovrintendenza ai Beni culturali l’ubicazione precisa, e si attende l’autorizzazione per procedere all’installazione. Siamo ad un punto più avanzato invece per l’altra tipologia, che verrà posta a servizio di alcuni monumenti dell’itinerario Unesco arabo-normanno. Le prime due (quelle di Ponte Ammiraglio e Palazzo Reale) sono in funzione ormai da quasi 3 anni, le altre saranno posizionate presso la Cattedrale (in piazza Sett’Angeli), al castello della Zisa (lato ingresso secondario su via dei Normanni), a San Giovanni degli Eremiti (in un punto vicino a piazza della Pinta) e vicino alle chiese di Santa Maria dell’Ammiraglio e di San Cataldo (sul lato di piazza Bellini che costeggia Discesa dei Giudici). «Si inizierà – osserva Vetrano – da quelle alla Zisa e a San Giovanni degli Eremiti, mentre la fontanella di piazza Bellini sarà l’ultima per la complessità del lavoro. Comunque contiamo di collocarle tutte e 4 nell’arco di circa 6 mesi».

Tutte le nuove fontane (ad eccezione delle due piccole già attive) sono caratterizzate dall’avere un nasello in ghisa (con una foggia che rimanda alla testa di un animale) a getto continuo – come era il sistema originario – ma comandato da un pulsante a pressione, dato che un rubinetto di questo tipo può erogare in un solo giorno 17-18mila litri d’acqua (17-18 metri cubi).

Per le fontanelle monumentali è stato fatto un calco dell’esemplare esistente presso la sede Amap al potabilizzatore del Gabriele, mentre è interessante la storia delle repliche del tipo Palermo: «Abbiamo usato come prototipo per lo stampo – racconta Criminisi – una fontanella presente fino agli anni ’50 in via Villagrazia, che fu divelta a causa di un incidente e che è stata custodita in casa propria da un residente della zona per molti anni. L’uomo è morto tre anni fa, ed il figlio per volontà del defunto ci ha contattati per restituirla. Ha però posto la condizione che la fontanella venisse collocata presso la scuola “Giuseppe Scelsa” di via Giovanni Villani, in zona Villagrazia. Viste le ottime condizioni del manufatto, compresa la presenza del nasello originale, ne abbiamo approfittato per realizzare uno stampo in legno e gesso che è servito per fondere le nuove fontanelle, con una piccola modifica, cioè la collocazione di un pulsante a pressione sul lato».

In questi giorni si sta proprio ultimando l’installazione della fontanella all’interno del plesso scolastico (che al momento non sarà allacciata alla rete idrica per problemi tecnici), mentre grazie allo stampo, la fonderia Fo.Mec di Terni ha realizzato le copie fedeli all’originale. Attualmente nei depositi Amap ci sono 20 esemplari pronti per il posizionamento (oltre alle tre fontanelle monumentali) che serviranno anche per i comuni della provincia.

Qualcuno si chiederà il perché di questo sforzo sia in termini economici che di tempo, per una attività che è comunque secondaria. La risposta si trova, oltre che nella ricostruzione di una parte della storia dell’acqua a Palermo, nella volontà di Comune e Amap di incentivare l’utilizzo di una materia prima pubblica, indispensabile e sicura. «Non c’è – assicurano i tecnici dell’azienda – nessuna differenza qualitativa né di potabilità tra l’acqua delle fontanelle e quella del rubinetto di casa. Anzi, nel primo caso ci sono meno passaggi. Su tutta la rete viene effettuato un doppio controllo di Amap e Asp, che è ciclico e continuo. E molti punti di controllo si trovano proprio presso le fontanelle. Che sia di rubinetto a casa o nelle fontanelle per strada, invitiamo tutti a bere quest’acqua». 


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