Una pubblicazione a puntate, inserita nel fumetto, per celebrare la corsa ciclistica a tappe. Rinviata causa Covid-19 ma sbarcata comunque in edicola. Nell'ultimo numero tanta Sicilia, come racconta a MeridioNews Bruno Enna
Topolino, l’arrivo sull’Etna del giro d’Italia a fumetti «Nella storia ho reso omaggio a Coppi e Gimondi»
Il giro d’Italia slittato causa Covid-19. A prendere il suo posto in questi giorni, aspettando la partenza a ottobre, ci sono zio Paperone, Paperino, Paperoga e i tre fratelli Qui, Quo e Qua. La famiglia dei paperi scende in strada in una storia, divisa in quattro puntate (tre, più il prologo), per disputare Un giro da capogiro. Al centro anche la Sicilia, protagonista del volume del fumetto, uscito mercoledì scorso, che ripercorre una tra le più importanti corse a tappe del mondo ciclistico. Alla guida dell’improvvisato team, che si troverà impegnato nella frazione con partenza da Enna e arrivo sull’Etna, a piano Provenzana, non poteva che esserci Paperon De Paperoni.
A raccontare a MeridioNews i particolari di questo omaggio alla competizione rosa, con passaggi negli stessi posti che la manifestazione ufficiale avrebbe dovuto toccare, è lo sceneggiatore di fumetti e serie televisive animate Bruno Enna. «Sebbene il cognome possa tradire, non sono siciliano», ironizza lo sceneggiatore originario di Sassari, in Sardegna. «Topolino da sempre segue lo sport – spiega – le storie vengono studiate con molto anticipo». Quando poi diversi mesi fa «abbiamo deciso di intraprendere questo percorso, non avevamo idea che sarebbe arrivato il Covid-19 a fare slittare la corsa», racconta al telefono. «Ma la redazione ha deciso di mandarlo in stampa lo stesso. Quando ho saputo che la seconda tappa siciliana cominciava da Enna, sono rimasto ancora più colpito».
Tornando alla storia. «Avventurosa e comica – risponde – narra le vicissitudini della famiglia De Paperoni in Italia, perché Paperone ha degli affari da seguire e decide di creare una squadra di ciclisti per pubblicizzare una pista ciclabile di sua proprietà». Per vincere è disposto a tutto, perfino a ingaggiare un ciclista di nome Fausto e a recarsi con i nipoti da una vecchia gloria del ciclismo italiano, ritratto seduto su una poltrona con alle spalle numerosi trofei. Nomi e immagini che richiamano campioni del passato. C’è forse un richiamo a Coppi e Gimondi? «Un richiamo non esplicito – conferma Enna – ma non potendo citarli mi sembrava comunque doveroso rendere omaggio a loro».
Una storia sportiva ma anche imprenditoriale che vede la famiglia dei Ducktales alle prese con un nuovo antagonista: Masnadiero Spinton. «Un nemico italiano – spiega Enna – che ha l’obiettivo di pubblicizzare la propria impresa di tegole. Un imprenditore che vuol vincere – sottolinea – ma fra gli ultimi». Qualche richiamo alla realtà? «Anche», risponde sorridendo. In mezzo c’è pure Paperino. Che in questa storia si trasforma da rider, impegnato nelle consegne a domicilio, a gregario di fiducia del capitano della squadra dello zio.
Fumettista, ha debuttato su Topolino nel 1996, Enna è legato anche a un aneddoto che lega suo padre, Francesco Enna, a Francesco Cannarozzo, scrittore siciliano che si firmava con lo pseudonimo di Franco Enna. «Mio padre era uno scrittore di libri per bambini», racconta lo sceneggiatore di Topolino, «e negli anni ’70 ha conosciuto proprio Cannarozzo, siciliano che aveva deciso di cambiare il proprio cognome in Enna. Strani casi del destino», li definisce, che ben si incastrano nella storia che lo ha condotto a distanza di tanti anni a occuparsi della sceneggiatura di questo albo e di una storia cominciata proprio nel cuore della Sicilia.