Pesantissimo atto di accusa della moglie di uno degli agenti morti insieme con giovanni falcone e francesca morvillo. "parco della memoria": il racconto di un'incredibile presa in giro da parte di presidenti e deputati. L'attacco a raffaele lombardo e rosario crocetta
Tina Montinaro: “La politica siciliana si astenga dalle celebrazioni della strage di Capaci”
PESANTISSIMO ATTO DI ACCUSA DELLA MOGLIE DI UNO DEGLI AGENTI MORTI INSIEME CON GIOVANNI FALCONE E FRANCESCA MORVILLO. “PARCO DELLA MEMORIA”: IL RACCONTO DI UN’INCREDIBILE PRESA IN GIRO DA PARTE DI PRESIDENTI E DEPUTATI. L’ATTACCO A RAFFAELE LOMBARDO E ROSARIO CROCETTA
“Anche quest’anno le istituzioni regionali e la classe politica siciliana si sono contraddistinte per il manifesto disinteresse verso la memoria di Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Di Cillo, i tre poliziotti, morti il 23 maggio del 1992 sull’autostrada A29, insieme al giudice Giovanni Falcone e a sua moglie Francesca Morvillo. Ci auguriamo che, per conservare un briciolo di coerenza e onestà intellettuale, non sfoggino la solita retorica del ricordo, buona solo a far passerella sul palcoscenico dell’antimafia parolaia”.
Lo dichiara Tina Montinaro, presidente dell’associazione Quarto Savona Quindici e moglie di Antonio Montinaro, caposcorta del giudice Giovanni Falcone.
“Dal 2012 – continua Tina Montinaro – si attende che partano i lavori per la realizzazione del Parco della Memoria Quarto Savona 15, quello spazio che doveva nascere sul tratto della A29 che collega Capaci a Palermo dove è avvenuto lattentato e in cui avrebbe potuto trovare una degna collocazione il relitto dell’auto su cui viaggiavano mio marito Antonio, Vito e Rocco”.
“Avevamo avuto l’assicurazione dall’allora Governatore, Raffaele Lombardo – aggiunge – che ci sarebbero stati i finanziamenti, ma oggi non si trova né la delibera promessa, né i finanziamenti, ai quali avrebbe partecipato anche l’Anas. Ho chiesto più volte all’attuale presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, di incontrarmi per fare chiarezza, ma è stato tutto inutile, come vane sono state le rassicurazioni di molti politici, pronti, solo a parole, a farsi promotori dell’avvio dei lavori”.
“Che dicano chiaramente: ‘Non ce ne frega un accidente della memoria di quel giorno, di rendere onore al sacrificio di cinque persone morte mentre servivano lo Stato’ – aggiunge Tina Montinaro -. Sarebbe quantomeno un atto di coraggio”.
Anche quest’anno l’auto, che di solito è alloggiata nell’autoparco della Polizia di Messina, sarà fuori dalla Sicilia in occasione della ricorrenza del 23 maggio.
“Nel 2013 l’auto è stata ospitata a Mozzecane, in provincia di Verona – pecisa Tina Montinaro – e quest’anno alla scuola di Polizia di Peschiera del Garda, che ha organizzato una giornata della memoria. Evidentemente in altre parti d’Italia ci sono un’attenzione e una sensibilità ormai ignote alle istituzioni e alla politica siciliane, troppo impegnate a rubarsi la scena dell’antimafia da parata”.