Sono le otto e dieci di giovedì 30 gennaio e ho appena finiti di vedere il servizio del tg 5 su quello che è successo in parlamento. Ovviamente, parlo del parlamento nazionale. Dopo aver ascoltato, in religioso silenzio i due servizi sulle rissa tra parlamentari - e dopo essermi goduto le considerazioni sulla morale in politica della conduttrice, quasi una sinfonia kantiana - vorrei proporre subito il premio pulitzer per il direttore del tg 5.
tg5
Sono le otto e dieci di giovedì 30 gennaio e ho appena finiti di vedere il servizio del Tg 5 su quello che è successo in Parlamento. Ovviamente, parlo del Parlamento nazionale. Dopo aver ascoltato, in religioso silenzio i due servizi sulle rissa tra parlamentari – e dopo essermi goduto le considerazioni sulla morale in politica della conduttrice, quasi una sinfonia kantiana – vorrei proporre subito il premio Pulitzer per il direttore del Tg 5.
Pur facendo questo mestiere da tanti anni – ho cominciato nel lontano 1978 – non mi era mai capitato di imbattermi in uno stile giornalistico così perfetto: gusto per la notizia, attenzione ai fatti, ricerca della verità, disprezzo per il potere, lontananza siderale dalle lobby economiche e finanziarie e, soprattutto, essenzialità: tanto essenziale che la notizia che la Banca d’Italia viene regalata a banche, assicurazioni e Partiti politici in pratica non c’è: ma in compenso ci sono le immagini