Dopo l'attentato sulla Rambla, che ha provocato 14 morti e 134 feriti, anche Palermo rafforza le misure di sicurezza. Nel capoluogo regionale ci si concentra nelle vie ad alto afflusso di cittadini e turisti, come deciso nel corso del Comitato provinciale per ordine e sicurezza voluto dalla prefetta De Miro
Terrorismo, arrivano barriere anti-sfondamento Effetto Barcellona: posizionate in via Maqueda
Arrivano le barriere anti-sfondamento in via Maqueda. Le stesse al centro di un dibattito tra il governo centrale di Madrid e quello autonomo di Barcellona, teatro dell’ultima strage ad opera del terrorismo internazionale. In queste ore in cui si piangono le vittime, si cerca di ricostruire il contesto nel quale è maturato l’attentato sulla Rambla, che ha provocato 14 morti e 134 feriti. Ovviamente in città ci si concentra nelle vie ad alto afflusso sia di cittadini che di turisti. Oltre che in via Maqueda i provvedimenti contro eventuali attacchi riguardano corso Vittorio Emanuele, piazza Verdi, piazza Croci, via Libertà, via Ruggero Settimo.
Mentre arriva l’ennesima minaccia all’Italia e i livelli di allerta restano altissimi anche a Palermo si cerca di continuare sulla strada della prevenzione. Solo qualche giorno fa si era riunito il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza convocato dalla prefetta Antonella De Miro. In quella sede il sindaco Leoluca Orlando ha ribadito il successo delle misure finora adottate e che le stesse si avviano a diventare permanenti. «Già da mesi a Palermo sono in atto misure di prevenzione legate alla sicurezza – ha detto Orlando – sperimentate con successo durante le tante manifestazioni pubbliche che hanno portato in città decine se non centinaia di migliaia di persone o che hanno coinvolto personalità internazionali».
Eseguito un ulteriore monitoraggio degli eventi e delle iniziative programmate sul territorio. «Il Comitato – si legge in una nota – ha preso atto che viene attuato un collaudato sistema di sicurezza basato sull’integrazione operativa delle forze di polizia e della polizia municipale nonché, sotto il profilo della safety, con il comando provinciale dei vigili del fuoco e delle competenti strutture e servizi comunali». Le misure però adesso sono state rafforzate per scongiurare tragedie analoghe a quella che ha colpito la capitale catalana.
Sull’argomento interviene anche l’ex assessore alla mobilità Giusto Catania che pur mettendo in risalto la drammaticità dell’attentato di Barcellona che definisce «una ferita nella nostra società», ribadisce come la città catalana sia «una città sorella del Mediterraneo che, come Palermo, ha dimostrato di saper costruire politiche di accoglienza e pratiche di intercultura». Il capogruppo di Sinistra comune al consiglio comunale di Palermo individua quindi «una sfida che riguarda le città: non possiamo rispondere al terrorismo proteggendo gli spazi urbani con blocchi di cemento che, dal punto di vista simbolico ed estetico, rischiano di essere una resa alla barbarie. Palermo deve rispondere positivamente a questa sfida, ripensando gli strumenti che servono per proteggere le aree pedonali, investendo su arredo urbano che, contemporaneamente, sia funzionale a proteggere dal terrorismo e in grado di rispondere positivamente ai canoni estetici».