Dalle 7.50 di questa mattina una quarantina di scosse sta facendo tremare l'hinterland catanese. Fino a questo momento la più forte è stata di magnitudo 3.5, a una profondità di undici chilometri. Gli istituti scolastici di Ragalna, Adrano, Belpasso, Bronte, Pedara e Nicolosi sono stati evacuati
Terremoto, sciame sismico in corso a Ragalna Evacuate le scuole nel Catanese fino a Bronte
Uno sciame sismico è in corso dalle 7.50 di questa mattina a due chilometri a nord di Ragalna, nella zona di Monte Palmentelli. Una quarantina le scosse registrate dagli strumenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania: la magnitudo varia da 1.0 a 3.5, a una profondità che oscilla tra gli undici e i 17 chilometri. La più forte delle scosse, poco prima delle 11, ha causato l’evacuazione delle scuole per il momento a Ragalna, Adrano, Belpasso, Bronte, Pedara e Nicolosi. Il sindaco di quest’ultimo Comune, Nino Borzì, fa sapere che è in corso una riunione dei primi cittadini della Città metropolitana, nel corso della quale a breve dovrebbe essere affrontato il tema del sisma.
A Bronte, fanno sapere dagli uffici della protezione civile, sono i dirigenti scolastici a decidere – o meno – per l’evacuazione. «Qui quasi non si è sentita, è stato lievissimo – spiegano i tecnici – Non c’è bisogno di ordinare la chiusura delle scuole. Ma magari i presidi possono usare l’occasione per fare le prove». Anche a Ragalna il sisma non è stato percepito che in alcune zone, però a scopo precauzionale zaini e giubbotti sono rimasti nelle aule vuote. A vigilare sull’evacuazione gli agenti della polizia municipale.
L’hinterland catanese trema da ore. E sono state diverse le scosse che hanno superato i 3.0 di magnitudo: la più forte alle 10.51 di magnitudo 3.5, a una profondità di 11 chilometri. Intorno alle 9.15 una scossa era stata di magnitudo 3.2, a una profondità di 14 chilometri; alle 10.44 magnitudo 3.1 a 15 chilometri di profondità; alle 9.51 magnitudo 3.0 a 14 chilometri di profondità. «Stiamo elaborando i dati per comprendere le cause delle scosse», dicono dalla sala operativa dell’Ingv in piazza Roma. Non è da escludere che le scosse possano essere legate al risveglio dell’Etna.
Nei giorni scorsi le telecamere Ingv hanno osservato la fuoriuscita di materiale incandescente dalla bocca che si trova tra il vecchio e il nuovo cono del cratere di Sud-est, e che si era formata tra il 31 gennaio e il 2 febbraio 2015. Da allora non aveva mostrato alcun segno di attività fino a metà dicembre 2016. L’attività è proseguita con frequenti esplosioni stromboliane. La ricaduta di cenere è stata di entità ridotta e si è limitata nella fascia orientale del cratere di Sud-est, confinata all’area sommitale del vulcano.