Un passo avanti verso la realizzazione dell’impianto per il trattamento dei rifiuti organici di Termini Imerese, in contrada Canne Masche: la società Ecox srl ha ottenuto dall’Assessorato regionale dell’Energia l’Aia (Autorizzazione integrata ambientale) per il trattamento della forsu (frazione organica del rifiuto solido urbano, la parte derivante dalla raccolta differenziata dei rifiuti organici) e di scarti agro alimentari, finalizzato alla produzione dei cosiddetti ammendanti organici, quelli utilizzati per la fertilizzazione dei terreni agricoli. Ma il consiglio comunale termitano nei giorni scorsi, all’unanimità, aveva votato la mozione urgente del Movimento 5 Stelle contro il rilascio dell’aia per la ditta che ha sede in via Enrico Albanese, a Palermo.
Una storia, quella che vede protagonista la Ecox, iniziata il 20 maggio 2015, quando la società ha presentato il progetto e l’istanza per il rilascio dell’aia, utile alla costruzione di un impianto di piattaforma integrata per il trattamento di rsu (rifiuti solidi urbani) per il recupero di energia e la produzione di biometano. Per tre volte la ditta ha dovuto cambiare progetto: la prima il 3 marzo 2016, quando ha rinunciato alla linea di trattamento della frazione indifferenziata di rifiuti solidi, lasciando solamente la linea di trattamento della frazione organica della raccolta differenziata, per una quantità di 40mila tonnellate. La seconda il 30 giugno 2016, infine l’ultima, il 7 ottobre 2016. Per tre volte, infatti, il consiglio comunale si è dichiarato contrario all’impianto, bloccando di fatto i progetti dell’azienda: il 15 dicembre 2015, il 14 aprile 2016 e il 20 febbraio scorso. In quest’ultima occasione erano presenti in aula numerosi cittadini che hanno protestato indossando simbolicamente delle mascherine e tenendo in mano un foglio con la scritta No Ecox. «Negli scorsi mesi sono stati presentati vari progetti – ha detto il consigliere Gianluca Raimondi – Prima si parlava di lavorazione di rifiuti con sistema anaerobico, quindi senza emissioni di odori nell’ambiente, adesso si è passato a discutere di lavorazione degli stessi in maniera opposta».
A dicembre 2015 il consiglio comunale aveva richiamato il decreto legislativo 152 del 3 aprile 2006, che prevede il pronunciamento obbligatorio del Comune interessato da un procedimento di Via (Valutazione di impatto ambientale), evidenziando errori procedurali relativi al mancato deposito della copia degli atti all’amministrazione dove il progetto è localizzato. Quindi il Comune ha deciso di presentare ricorso al Presidente della Regione chiedendo l’annullamento del progetto. Il consigliere Luca Salemi, durante il consiglio del 20 febbraio, ha puntato il dito contro le responsabilità politiche dei rappresentanti della maggioranza al Governo regionale e nazionale: «È ormai palese – sono le sue parole – che sia Crocetta che la gente che lo circonda non abbiano per nulla chiaro cosa voglia dire dotare la Regione Siciliana di un piano rifiuti degno di questo nome». «La mozione votata al Consiglio comunale è un segnale importante verso la direzione giusta – ha dichiarato il deputato regionale 5 stelle Giampiero Trizzino – Non possiamo più affrontare la gestione dei rifiuti con atti sporadici, svincolati da una programmazione regionale».
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