Terminelli (Pd):”Si partecipi alle primarie, purché non si vinca…”

“Stiamo assistendo allo scontro tra la leadership storica del centrosinistra e le nuove generazioni. E come se, invece di accompagnare i giovani in questa crescita, ci si voglia contrapporre. Lo trovo assurdo”. E ‘ un Nini Terminelli amareggiato quello che parla con LinkSicilia. Il dirigente palermitano del Pd, che in questa battaglia delle primarie si è schierato con Fabrizio Ferrandelli, non ha perso la speranza che la coalizione si possa riunire prima del 6 maggio, quando andranno in scena le elezioni amministrative a Palermo. Ma dalle su parole, si intuisce che non è nulla di più di una vaga speranza: “Me lo auguro, ma non vdeo i presupposti”. Dopo il caos primarie, infatti, le strade sembrano ormai divise da un lungo e spesso muro di cemento armato.

Il centrosinistra palermitano non ha fatto una gran figura in questa storia delle primarie…

“Io so soltanto che mi ero candidato alle primarie, poi mi sono ritirato perché ho creduto in Ferrandelli e in quel blocco generazionale che lo ha sostenuto. Ora mi ritrovo in una situazione assurda. Stiamo assistendo allo scontro tra la leadership storica del centrosinistra e le nuove generazioni. E come se, invece di accompagnare i giovani in questa crescita, ci si voglia contrapporre. E come dire: si poteva partecipare alle primarie, ma non vincerle. E si contesta il risultato con mille pretesti. Si mette tutto in discussione, ogni dettaglio, ogni inezia. Si racconta, ad esempio, che ad un certo punto è andata via la luce da un gazebo dello Zen. E allora? Quali interpretazioni fantasiose si vogliono dare? Ad ogni evento banale si tenta di dare una lettura distorta pur di negare la vittoria di Ferrandelli. Tra l’altro, pure se si annullassero i voti dello Zen, i risultati non cambierebbero. 
Non dimentichiamo che c’è una indagine della Procura di Palermo sui presunti brogli.
“Ben vengano gli accertamenti della magistratura, Personalmente penso che le primarie siano una sceta privata di una coalizione di confrontarsi. Quindi i non capisco di cosa stiamo parlando, ma ripeto se la magistratura ritiene di dovere fare chiarezza, è giusto che lo faccia. Ma il dato politico è un altro.
Cioè?
Ho un grande affetto per Rita Borsellino, e lo dico sinceramente, e come me, moltissimi palermitani la stimano per quello che rappresenta per questa città. Ma il dato politico emerso da queste primarie parla chiaro: il 70% degli elettori non l’ha ritenuta adatta a governare Palermo. Il 70% dei voti è andato a Ferrandelli, Faraone, Monastra. C’ è poco da discutere”.
Cosa risponde ai tanti osservatori che pensano che ad appoggiare Ferrandelli alle primarie siano stati anche il Mpa, del governatore Raffaele Lombardo e Grande Sud di Gianfanco Micciché?
Dico che sono sciocchezze. Io ho visto una grande passione democratica nei volti della gente in fila nei gazebo. Certo non li ho visionati ad uno ad uno. Ma perché in passato non si sono mai fatti discorsi del genere? Bisogna accettare che una gara aperta, e non i soliti duelli a cui abbiamo assistito i passato, per esempio quello tra la stessa Borsellino e Ferdinando Latteri, può avere esiti apertissimi”.
Pare che state facendo di tutto per fare vincere il centrodestra. Non le sembra?
” Io dico che chi vuole correre questo rischio è chi pensa ad ulteriori divisioni. Se ne assumeranno le responsabilità. Anche se penso che la battaglia a Palermo sia ancora aperta. Mi sembra evidente che il centrodestra è l’unico responsabile dello sfacelo di Palermo, con quale coraggio si potrebbe votare questa coalizione?
Insomma, comunque resterete divisi e questo vi espone ancora di più al rischio sconfitta.
“Mi  auguro una riappacificazione, ma non vedo i presupposti. Nonostante avessimo detto e giurato che ci saremmo riuniti tutti intorno al vincitore delle primarie, questo non è successo. Ripeto, chi vuole rischiare di ridare in mano la città al centrodestra alimentando le divisioni e magari presentando nuove candidature, se ne assumerà le responsabilità. Io continuerò a sostenere Ferrandelli. Aggiungo che il danno che si sta facendo è enorme: abbiamo sfregiato il significato delle primarie, che ritengo uno strumento democratico sempre auspicabile.  Con quale coraggio potremo rifarle in futuro?  “.

Antonella Sferrazza

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