La polizia di Stato ha arrestato Antonio Caruso (classe 1992), pregiudicato e Salvatore Bellia (classe 1995), responsabili del reato di tentata rapina aggravata ai danni di una rivendita di tabacchi del centro. Nella serata di sabato 4 maggio, intorno alle 19.30, la locale sala operativa diramava, agli equipaggi impegnati nei servizi di prevenzione e contrasto dei reati […]
Tentata rapina a un tabacchi, due arresti
La polizia di Stato ha arrestato Antonio Caruso (classe 1992), pregiudicato e Salvatore Bellia (classe 1995), responsabili del reato di tentata rapina aggravata ai danni di una
rivendita di tabacchi del centro.
Nella serata di sabato 4 maggio, intorno alle 19.30, la locale sala operativa diramava, agli
equipaggi impegnati nei servizi di prevenzione e contrasto dei reati predatori, una nota
radio di tentata rapina presso una rivendita di tabacchi del centro cittadino, ad opera di
due soggetti con volto coperto, uno dei quali armato di pistola.
Venivano anche descritti in modo dettagliato l’abbigliamento indossato e il mezzo di fuga
dei due autori.
Sulla scorta delle informazioni acquisite, gli agenti della sezione contrasto
al crimine diffuso – seguendo un preciso piano di suddivisione del territorio, si dislocavano
lungo le vie adiacenti l’esercizio commerciale, al fine di intercettare i rapinatori durante la
fuga.
Poco dopo, un equipaggio della squadra mobile intercettava il mezzo segnalato dalla centrale operativa con a bordo due soggetti corrispondenti, per caratteristiche fisiche e
per l’abbigliamento indossato, ai due rapinatori della tabaccheria.
I malviventi, visti e riconosciuti dai poliziotti, tentavano invano di far perdere le proprie
tracce, eseguendo alcune pericolose manovre al fine di non farsi raggiungere.
L’inseguimento, tuttavia, si concludeva allorquando i due venivano raggiunti, bloccati e
disarmati. Per quanto sopra, i rapinatori, identificati per Antonio Caruso, pregiudicato
per reati contro il patrimonio e Salvatore Bellia, venivano dichiarati in stato di arresto e
su disposizione dell’autorità giudiziaria, tradotti presso la casa circondariale di Catania di piazza Lanza.
(Fonte: questura di Catania)