Esprimono cauto ottimismo i sindacati al termine dell'incontro che si è svolto oggi pomeriggio a Roma con Ruperto. L’incontro di due ore è stato utile per tracciare il quadro. Barbara Cerutti: «Un momento che giudichiamo positivo anche se abbiamo ribadito la necessità di garantire le retribuzioni dei lavoratori»
Tecnis, primo incontro con il nuovo amministratore «Un segnale positivo, ora sia garantita continuità»
Un «segnale positivo» che fa ben sperare in vista dell’atteso rilancio della Tecnis. Esprimono cauto ottimismo i sindacati al termine dell’incontro che si è svolto oggi pomeriggio a Roma con il nuovo amministratore giudiziario dell’azienda, il giurista romano Saverio Ruperto. Una ‘vecchia conoscenza’ per le organizzazioni dei lavoratori visto che, fino a pochi mesi fa, Ruperto era stato nominato commissario giudiziario del colosso siciliano, tra le più importanti realtà del Mezzogiorno con un giro d’affari di oltre 700 milioni, ma che stenta ancora a riprendersi dal ciclone giudiziario che l’ha travolto lo scorso anno.
L’incontro di due ore nella sede romana in via Calabria, è stata utile per fare il punto della situazione e per ipotizzare possibili scenari di rilancio che, come hanno ribadito più volte i sindacati, non possono prescindere dalla continuità di gestione dell’impresa e dei cantieri. «L’incontro di oggi – racconta Barbara Cerutti componente della segreteria nazionale Filca Cisl – è stato utile per chiarire alcuni passaggi. Adesso Ruperto dovrà redigere un piano di programma industriale che dovrà essere valutato dal ministero: la legge prevede 180 giorni di tempo prorogabili, in caso di necessità, fino a 270. Ma i prossimi scenari da cui non si può prescindere è che si riesca a garantire la gestione di impresa e la continuità dei cantieri. Non siamo di fronte a una procedura fallimentare il concetto – ribadisce – è che progressivamente si devono riattivare i cantieri».
Quella di oggi, quindi, è stata l’occasione per tracciare un quadro generale, un primo incontro a cui ne seguiranno dei successivi. Nel frattempo l’azienda non si deve fermare, anche perché gli operai – 300 impiegati solo nell’Isola e circa 500 in Italia – vantano ancora diverse mensilità arretrate, nonostante l’azienda avanzi crediti da esigere dalla pubblica amministrazione che ammontano a circa 40 milioni di euro. «Abbiamo sottolineato la necessità che per rilanciare l’azienda e favorire un clima favorevole occorre garantire le retribuzioni dei lavoratori, comprese quelle arretrate. Oggi siamo ancora speranzosi che si possa fare un bel lavoro e scommettiamo ancora sul fatto che ci possa essere un percorso nella direzione della ristrutturazione dell’impresa, ma aspettiamo di conoscere il piano definitivo. Augurando buon lavoro a Ruperto – aggiunge Cerutti – ribadiamo la nostra disponibilità a lavorare in sinergia come abbiamo fatto fin dall’inizio».
Anche per Paolo D’Anca, della Filca Cisl Palermo-Trapani che segue da vicino il cantiere dell’anello ferroviario del capoluogo siciliano, contraddistinto da forti ritardi, la priorità rimane la prosecuzione dei lavori senza ulteriori rinvii: «Per quanto riguarda il cantiere di Palermo visto tutto il disagio che ha creato ai cittadini, ai commercianti e alla viabilità, ci auguriamo che, stavolta, non sia l’ennesima falsa partenza ma che si possa portare a termine nel più breve tempo possibile».