Tartaruga caretta caretta morta alla playa «Poteva essere salvata, nessun intervento»

Una tartaruga caretta caretta morta davanti a tanti bagnanti sulla spiaggia libera numero tre di Catania. Un esemplare bellissimo, arenatosi ieri a riva, e rimasta agonizzante per molte ore, secondo quanto denuncia l’Enpa. Senza che nessuno intervenisse in tempo per dare soccorso. L’animale – specie protetta dalla convenzioni di Berna e Washington, dalla direttiva Cites e altre leggi – sarebbe morto nel tardo pomeriggio. «Ma le prime segnalazioni sono partite alle 9 e 30 del mattino da parte del gestore della spiaggia», denuncia l’Ente protezione animali. Diversa la versione di capitaneria di Porto e polizia municipale. «Ci hanno chiamato due volte intorno alle 15 e in entrambi i casi parlavano di morte già avvenuta da diversi giorni – riferiscono dalla sala operativa della Guardia costiera – abbiamo girato la segnalazione all’ente di competenza, l’istituto zooprofilattico e ci hanno detto che sarebbero intervenuti». Evidentemente neanche loro sono arrivati in tempo. Chi era presente sembra dare ragione alla Guardia Costiera rispetto alla tempistica. «Galleggiava nell’acqua, in quattro l’hanno trascinata sulla spiaggia intorno alle due e mezza del pomeriggio», racconta la signora Loredana. La carcassa è stata rimossa solo stamattina, mentre le varie istituzioni coinvolte si rimbalzano la responsabilità di quanto avvenuto.

I primi a denunciare l’accaduto sono stati i volontari dell’Enpa. «Il gestore della spiaggia ci ha detto di aver chiamato i vari corpi delle forze dell’ordine a distanza di un ora dall’altro. La caretta era ancora viva. E’ morta nel pomeriggio. Una vicenda scandalosa». Che l’animale non fosse ancora morto lo conferma anche la signora Loredana, che spesso frequenta la spiaggia libera numero 3. «Mi sono avvicinata quando ho visto un gruppetto di persone, quattro uomini hanno portato la tartaruga sulla spiaggia. Dicevano che era morta, perché faceva puzza, ma non è vero: aveva la bocca aperta, ansimava e perdeva sangue dalla parte superiore, aveva un taglio alla gola come se fosse stata colpita da un’elica. Due ore dopo, invece, la bocca si è chiusa. Poteva essere salvata». Il tutto, secondo la testimonianza della donna, è avvenuto tra le 14 e le 15.

Lo stesso orario in cui la Guardia costiera racconta di aver ricevuto la prima telefonata. «Abbiamo avuto due segnalazioni – spiegano dalla sala operativa – una alle 15, l’altra alle 15 e 31, quest’ultima da parte del gestore della spiaggia libera. Ma non è di nostra competenza, abbiamo altro da fare a parte pensare alla protezione degli animali». Dalla Capitaneria la segnalazione passa quindi all’istituto zooprofilattico di Catania, con cui non è stato possibile mettersi in contatto. Nel frattempo, alle 15 e 40, anche la polizia municipale invia sul posto una volante. «Ma la competenza è demaniale quindi abbiamo avvisato la guardia costiera», spiegano dalla centrale di piazza Spedini.

Nessuno però interviene e, secondo quanto denuncia l’Enpa, la caretta caretta muore solo nel tardo pomeriggio. «Stamattina ci hanno telefonata dall’istituo zooprofilattico per dirci che avevano rimosso la carcassa», precisano dalla sala operativa della Guardia costiera. L’Enpa chiama in causa anche il Centro Recupero Fauna Selvatica di Catania, «irreperibile – denunciano – e non si sa se per impossibilità o per scadenza di eventuali convezioni. L’unica certezza che si ha – conclude la nota dell’Ente protezione animali – è solo la morte scandalosa di un esemplare particolarmente protetto e che presentereremo denuncia alla Procura di Catania per l’enorme danno reso allo Stato e alle sue Leggi».

[Foto di Loredana Settembre e Piero Armenio]


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