Taormina, l’omaggio dello street artist TvBoy a Camilleri «L’altro è me stesso allo specchio. Non educare all’odio»

«L’altro non è altro che me stesso allo specchio». Una frase scritta in stampatello di colore nero su un foglio tenuto in mano da Andrea Camilleri. Lo scrittore siciliano, conosciuto soprattutto per essere il padre del commissario Montalbano, – morto a 93 anni nel luglio del 2019 – è in piedi e ha il solito sguardo fiero mentre guarda dritto chiunque si ritrovi a passare davanti al muro di Taormina dove è stato raffigurato. È un «omaggio» al cantore della Sicilia, come lui stesso lo ha definito, dello street artist palermitano TvBoy, al secolo Salvatore Benintende. «Non dobbiamo educare i giovani all’odio», ha aggiunto l’artista sul post di Instagram in cui ha condiviso la sua ultima opera. Quella in cui riprende il celebre discorso fatto da Camilleri durante una puntata del 2018 della trasmissione Che tempo che fa?, ospite di Fabio Fazio, per presentare il suo film (poi diventato anche libro) Conversazioni su Tiresia. Un lavoro in cui Camilleri ha messo al centro la figura dell’indovino cieco della mitologia greca. 

Un personaggio con cui si è incrociata la vita di Camilleri: «Da quando sono cieco – aveva ribadito più volte – vedo le cose molto più chiaramente». Proprio come l’indovino che, malgrado la sua cecità, riusciva a vedere non solo il presente ma anche il futuro. Uno spunto che era servito anche per analizzare la situazione politica. Un tema da sempre caro a TvBoy che ha ispirato molte delle opere realizzate sui muri di diverse località siciliane. Taormina in cima a tutte. È in uno dei muri della cittadina del Messinese, infatti, che nell’agosto del 2019 era comparsa l’installazione dedicata alla capitana della Sea Watch 3 Carola Rackete che era poi stata sfregiata da un avvocato simpatizzante della Lega. Ancora i muri della cittadina che si è guadagnata negli anni l’epiteto di perla dello Ionio si erano trasformati in tela per TvBoy per accogliere un insolito ritratto del leader del Carroccio: Matteo il vucumprà. Salvini veste i panni di un venditore ambulante di pelle scura perché «in politica – come aveva spiegato lo street artist – saper vendere è un’arte. E c’è chi lo sa fare molto bene…». Un’opera che appena qualche giorno dopo era stata rimossa.


Dalla stessa categoria

I più letti

Giustizia per Emanuele Scieri

«Ricordate che in tutti i tempi ci sono stati tiranni e assassini e che, per un certo periodo, sono sembrati invincibili, ma alla fine, cadono sempre, sempre». È da un aforisma del mahatma Gandhi che ha preso spunto l’avvocata Alessandra Furnari nella sua discussione durante il processo per l’omicidio volontario aggravato di Emanuele Scieri, il parà siracusano 26enne in servizio militare trovato cadavere nell’agosto del 1999 […]

«Una macchina di imbrogli e di sotterfugi manzoniana che si è sviluppata sull’esigenza di un costrutto che doveva raccontare un’altra versione dei fatti». Così il procuratore di Pisa Alessandro Crini ha definito la ricostruzione da parte dell’esercito di quanto accaduto all’interno della caserma Gamerra nell’agosto del 1999 nel corso della sua requisitoria a cui è […]

Catania archeologica, l`occasione mancata

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo