Domani sarà il Tar a pronunciarsi sull'aggiudicazione che è contesa tra la catanese Videobank e la romana Agnus Dei, che ha vinto la gara. La prima denuncia «gravissime irregolarità ed anomalie nella documentazione presentata». La replica: «Accuse diffamanti e mirate a destabilizzare»
Taormina Film Fest, è battaglia sulla gestione La società esclusa: «Ci sono prove di pec finte»
È battaglia legale per l’aggiudicazione del Taormina Film Fest. La storica kermesse cinematografia per l’edizione 2017 ha cambiato gestione. E proprio sul nuovo affidamento è nato lo scontro tra la precedente società che lo ha gestito nelle ultime edizioni, la Agnus Dei di Tiziana Rocca, e la catanese Videobank che invece si è aggiudicata il bando di gara sbaragliando le concorrenti. La battaglia va avanti dal 15 febbraio, giorno dell’aggiudicazione provvisoria alla Videobank ed è proseguita a suon di comunicati stampa e di ricorsi al Tar.
Domani il tribunale amministrativo di Catania è chiamato pronunciarsi sulla vicenda. Nel frattempo la società etnea diretta da Lino Chiechio ha presentato al Tar una serie di documenti che definisce «inoppugnabili» e che attesterebbero «gravissime irregolarità ed anomalie nella documentazione presentata dalla società Agnus Dei». L’impresa romana era stata provvisoriamente esclusa dalla gara, avendo inviato tutte le email oltre il tempo limite, fissato per le 12 del 16 dicembre scorso. Agnus Dei avrebbe poi inviato la documentazione su una casella di posta elettronica del comitato Taormina Arte che sarebbe risultata piena e quindi incapace di ricevere nuovi flussi di posta. Tra questi, quindi, anche il messaggio sulla partecipazione di Agnus Dei alla procedura di gara.
Ma oggi Chiechio, attraverso un nuovo comunicato stampa, ha deciso di rompere il silenzio e comunica quanto sinora sarebbe stato trasmesso soltanto agli inquirenti: «Sulle vicende che riguardano i documenti presentati dalla società Agnus Dei si deve fare chiarezza subito e sino in fondo. Nell’interesse anche della Città di Taormina e di un Festival del Cinema che non può essere bloccato da irregolarità già documentate in atti», spiega il general manager. «La società Aruba che gestisce e certifica le pec, su nostra richiesta ci ha comunicato che la posta elettronica certificata che hanno consentito alla Agnus Dei di essere ammessa a partecipare alla gara in oggetto, sono contraffatte», dichiara Chiechio.
«Siamo inoltre a conoscenza – continua – che la società Aruba ha fornito al comitato Taormina Arte, su richiesta dello stesso comitato, prove sull’inesistenza del flusso telematico delle Pec che risultavano respinte. Siamo anche a conoscenza che il comitato Taormina Arte ha dato corso al procedimento per l’annullamento dell’ammissione alla gara di Agnus Dei. E che conseguentemente lo stesso comitato, accertata la contraffazione e l’inesistenza del flusso telematico, deve ora provvedere alla sua esclusione definitiva dalla gara».
Non si è fatta attendere la replica di Tiziana Rocca. «Sto preparando un comunicato stampa per rispondere a queste accuse diffamanti e mirate a destabilizzare l’udienza di domani. Resto basita dal comportamento di Chieco, nonostante la pendenza di un giudizio sulla questione. Mi riserbo di agire per la tutela dei miei diritti e di quelli della Agnus Dei nelle sede competenti. Farò avere ai giudici i miei documenti di Aruba, che sono contrari ai suoi. E in mancanza di originali non credo che né la Videobank, né alcun altro possa avere dei dati certi, perché la legge impedisce ad Aruba di dare informazioni relative a una pec, a meno che a richiederli non sia il titolare della stessa».
Sia la Agus Dei che la Videobank fanno affidamento sul lavoro degli inquirenti e anche il sindaco di Taormina Eligio Giardina si augura che «domani il Tar dia una risposta e ci faccia sapere cosa fare».