Superstizioni? Tocchiamo ferro!

Ah, bene, per entrare bisogna passare sotto una scala”: questa la considerazione forzatamente ironica di chi, venerdì 17 luglio, alle 19, con una sfortunata ora di ritardo rispetto alla tabella di marcia stabilita, s’è trovato nell’aula magna del Convitto Nazionale “M. Cutelli” in occasione della Prima Giornata Nazionale Anti-Superstizione.

Chi scrive, leggendo che l’incontro sarebbe stato organizzato dalla sezione sicula del Cicap, comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale, ha lasciato da parte lo sgomento iniziale in cambio di una buona dose di rassegnata serenità: se hanno fatto un comitato del genere vuol dire che sono pazzi, ma che sanno stare in gruppo, quindi non sono violenti.

In realtà, come si è appreso nel corso del dibattito, il Cicap sia stato fondato vent’anni fa da personaggi quali Piero Angela e Rita Levi Montalcini, che tutto mi sembrano fuorché folli, e che si occupi di spiegare con raziocinio e cultura quello che, generalmente, si attribuisce a fenomeni trascendenti e inspiegabili per mezzo della ragione.

Ma se, come ha detto Fabio Pulvirenti, presidente del Cicap Sicilia, «le superstizioni hanno origini antichissime», chi siamo noi per contraddire i nostri antenati? Il problema è che loro non distinguevano la causalità dalla casualità, e giocavano con le coincidenze.

Nel Medioevo, di notte, per strada, non c’erano i lampioni (e neanche adesso, in certe città che non pagano la bolletta), i cavalli non vedevano i gatti neri che attraversavano, di tanto in tanto, i sentieri, li urtavano, s’imbizzarrivano, disarcionavano il cavaliere o rovesciavano la carrozza. In quei secoli, il significato di una cosa del genere era chiaro: il micio è l’incarnazione del demonio. Bruciamoli tutti.

Oppure, il numero diciassette: scritto coi numeri latini è l’anagramma della parola “vixi”, cioè “io sono vissuto”, e quindi adesso sono morto (facciamo corna). Se ci mettiamo che le esecuzioni capitali, nell’antica Roma, pare venissero effettuate di venerdì, si fa due più due e l’argomento lo si chiude in fretta.

Io non sono una persona superstiziosa. Se un gatto nero m’attraversa la strada continuo a camminare; se mi si rompe uno specchio il mio primo pensiero non sono i sette anni di sventura, bensì il fatto che è il caso di cominciare a truccarmi un po’ di più; se mi cade il sale a tavola mi lamento perché pulire è una seccatura, idem l’olio. Certo, quando, per esempio, sono ferma ad un semaforo e vedo che accanto a me s’è fermata una carrozza da morto, vuota, mi viene un mezzo infarto e scapperei da un ferramenta, ma quella non è superstizione, è essere previdenti.

No, non sono superstiziosa. Sono una di quelle che “non ci credo, ma non si sa mai”, per cui quando mi passava accanto, all’Università, il Chiàrchiaro dei Benedettini, personaggio reale di pirandelliana discendenza, maledicevo mia madre perché non m’ha fatta uomo, visto che da donna non avevo niente da toccare per fare i dovuti scongiuri. Poi mi sono attrezzata: è bastata una telefonata alla nonna, che in un pomeriggio m’ha fatto avere un originale cornetto, rosso, fatto a mano, con sopra tanto di gobbo che fa le corna. Il nostro attuale Presidente del Consiglio avrebbe approvato, ne sono certa.

Sono un’universitaria, ho fatto il liceo, qualche esame l’ho dato e si dice in giro che questo dovrebbe bastare a mettermi in mezzo alla schiera di popolino intellettuale e colto (meglio se di sinistra), eppure il vocabolario è chiaro: la superstizione è frutto dell’ignoranza. E, soprattutto, come aggiungerebbe Umberto Eco, porta sfortuna.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Venerdì 17, e i comuni mortali impallidiscono. Al Convitto Cutelli di Catania, proprio in tale funesta data, s’è discusso di superstizioni con chi, per mestiere, indaga il paranormale (per smontarlo). Ma, per entrare nell’aula magna, bisognava passare sotto una scala e perfino la nostra redattrice s’è resa conto che, tra il serio ed il faceto, gli scongiuri li fa pure lei

Venerdì 17, e i comuni mortali impallidiscono. Al Convitto Cutelli di Catania, proprio in tale funesta data, s’è discusso di superstizioni con chi, per mestiere, indaga il paranormale (per smontarlo). Ma, per entrare nell’aula magna, bisognava passare sotto una scala e perfino la nostra redattrice s’è resa conto che, tra il serio ed il faceto, gli scongiuri li fa pure lei

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]