E' morto il 25enne originario di Forza d'Agrò, nel Messinese, dato per disperso della strage in Galizia, dove è deragliato un treno provocando 78 morti. Lo conferma la Farnesina. Studente ed ex rappresentante della facoltà di Lingue dell'ateneo catanese, faceva parte dell'associazione Actea. Stava raggiungendo alcuni amici spagnoli in occasione della festa di San Giacomo. Era sul convoglio perché l'aereo che avrebbe dovuto prendere ha ritardato
Strage Santiago, messinese tra le vittime Dario Lombardo, universitario a Catania
Dario Lombardo, 25enne originario di Forza d’Agrò, nel Messinese, è tra le vittime della strage di Santiago di Compostela. La conferma arriva dalla Farnesina. Lo studente di Scienze per la comunicazione internazionale all’Università di Catania e per un anno anche rappresentante dell’ex facoltà di Lingue e letterature straniere, nella giornata odierna era stato individuato tra i dispersi dalle autorità galiziane. Che Dario fosse sul treno deragliato, inoltre, lo hanno ribadito sia la zia, Melina Gentile, presidente del consiglio comunale del paesino in provincia di Messina, sia un’amica ucraina con cui il venticinquenne stava parlando al telefono mentre viaggiava da Madrid a Santiago.
Lo studente si trovava in Spagna in vacanza e doveva raggiungere un gruppo di amici spagnoli, in occasione della festa del patrono di Compostela, San Giacomo. Secondo quanto riferisce all’Ansa il sindaco di Forza d’Agrò, Fabio Di Cara, Dario avrebbe dovuto prendere un aereo da Madrid, ma, a causa del ritardo, alla fine avrebbe scelto il treno. In Galizia sono giunti ieri sera i genitori, titolari di un ristorante in Germania, vicino Monaco, per effettuare il confronto del dna. Attualmente i morti accertati sono 78, di cui sei attendono di essere identificati. Mentre sono 32 i feriti gravi. Stamattina è stato arrestato il macchinista: il convoglio, al momento del deragliamento, viaggiava ad una velocità di 190 chilometri orari, in un tratto in cui il limite consentito era di 80 chilometri orari. «La nostra speranza – commentava il sindaco nelle ore di incertezza che hanno preceduto la conferma della Farnesina – è che sia tra i feriti che non sono stati ancora identificati o che sia sotto choc».
Dario faceva parte dell’associazione studentesca Actea e aveva frequentato il monastero dei Benedettini, sede dei corsi umanistici. In particolare, prima della chiusura della facoltà di Lingue, era stato rappresentante degli studenti, attivo anche all’interno della famosa Aula 74. Era bilingue, essendo nato in Germania, dove i genitori lavorano. Era molto conosciuto sia in ambienti universitari che a Forza d’Agrò, dove si trovava fino a martedì scorso, la vigilia della partenza per Santiago. «Un ragazzo splendido che ha lavorato anche da noi in passato quando non studiava, noi crediamo che ce la farà», aveva spiegato il titolare dell’osteria Agostiniana poche prima di sapere della morte del giovane. «È un tipo dinamico e molto intraprendente – aveva aggiunto Giampiero Gobbi, anche lui ex rappresentante di Lingue – Riesce a coinvolgere i ragazzi ed è molto simpatico. Può sembrare banale, ma è un’ottima persona. Già il fatto che sia disperso è tremendo».
Martedì, prima di partire per la Galizia, aveva scritto sul suo profilo Facebook: «Non ascolto il passato e non guardo il futuro… Mi sento vivo».
[Foto di Eurones]