Stanno sventrando il Teatro Regina Margherita di Racalmuto

da Salvatore Petrotto
ex Sindaco di Racalmuto
riceviamo e volentieri pubblichiamo

Il 25 marzo, sempre di quest’anno, è stata pubblicata dal sito on-line del Comune il relativo provvedimento che prevede lo sventramento di uno dei più preziosi gioielli dell’architettura siciliana dell’Ottocento: il Teatro Regina Margherita di Racalmuto.

Avete capito? I commissari inviati dal Ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, stanno demolendo parte del Teatro ottocentesco progettato da Dionisio Sciascia, il più valente allievo del famosissimo architetto Basile, il progettista del Teatro Massimo di Palermo. Non per niente il teatro di Racalmuto lo chiamavano il ‘Massimo in miniatura. (a sinistra, un’immagine del Teatro regina Margherita di Racalmuto: foto tratta da canicattiweb.com)

Fermateli! Stanno commettendo uno scempio! L’appello è rivolto al Ministero dei Beni Culturali, al FAI, a Vittorio Sgarbi, a Philippe Daverio, ed anche all’architetto che negli anni Ottanta aveva curato i lavori di restauro del Teatro, il veneziano Antonio Foscari. Non sappiamo se la Sovrintendenza ai Beni culturali di Agrigento ha autorizzato tale scempio.

 

Approfondimento sempre a cura di Salvatore Petrotto

Rispettiamo solo le leggi’ titola il periodico di Racalmuto ‘Malgrado Tutto’ il 20 marzo 2013, a proposito di alcune

dichiarazioni del Commissario straordinario del comune di Racalmuto, Filippo Romano.

Così si è pronunciato il plenipotenziario del Ministero dell’Interno, inviato a Racalmuto dopo un

discutibile scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazioni mafiose, a

proposito di un inverosimile intervento strutturale che si effettuerà, a

giorni, presso l’ ottocentesco teatro di Racalmuto, tanto caro a Leonardo

Sciascia ed uno dei gioielli della’architettura siciliana, uno dei più fulgidi

esempi della scuola di Ernesto Basile.

Pensate un po’, i commissari straordinari del Comune di Racalmuto, capitanati dal Dott. Romano, inviati dal

Ministro dell’interno, Anna Maria Cancellieri, dopo avere fatto togliere metà

dei posti in platea, per far osservare (a loro dire) le norme di sicurezza, dopo avere tolto tutti i velluti, adesso stanno

tentando (e siamo sicuri che ci riusciranno!) di sventrare i palchi per creare delle uscite di sicurezza.

Infatti, sempre il capo della terna di commissari, Filippo Romano

afferma che ‘ per quanto riguarda le uscite di sicurezza, si provvederà a

realizzarle nelle due barcacce di primo ordine che si collegano con i corridoi esterni della struttura’.

Detto fatto.

Il 25 marzo, sempre di quest’anno, è stata pubblicata dal sito on-line del comune il relativo provvedimento che

prevede lo sventramento di uno dei più preziosi gioielli dell’architettura

siciliana dell’Ottocento!

Avete capito?

I commissari inviati dal Ministro dell’ Interno Anna Maria Cancellieri stanno demolendo parte del Teatro ottocentesco

progettato da Dionisio Sciascia, il più valente allievo del famosissimo

architetto Basile, il progettista del Teatro Massimo di Palermo.

Non per niente il teatro di Racalmuto lo chiamavano il ‘Massimo in miniatura’!

Fermateli!

Stanno commettendo uno scempio!

L’appello è rivolto al Ministero dei Beni Culturali, al FAI, a Vittorio Sgarbi, a Philippe Daverio, ed anche all’

architetto che negli anni Ottanta aveva curato i lavori di restauro del Teatro,

il veneziano Antonio Foscari.

Non sappiamo se la Sovrintendenza ai Beni culturali di Agrigento ha autorizzato tale scempio. Parliamo della stessa

Sovrintendenza che ha progettato e diretto i lavori di restauro del Teatro sino al 2003, data della sua riapertura dopo 40

anni di degrado e chiusura al pubblico.

Non vogliamo fare prosopopea o dietrologia e però qualcosa in più va detta rispetto alla tormentata storia di questo

teatro che, adesso, deve fare i conti con una dozzinale e burocratica interpretazione delle norme di

sicurezza, attraverso le quali si sta procedendo alla sua progressiva demolizione!

Ma adesso, scusateci le eventuali divagazioni, vorremmo soffermarci su un altro genere di sicurezza.

Ci riferiamo a : ‘La sicurezza del potere che si fonda sull’insicurezza dei cittadini’. Ed a Racalmuto,

dopo il discutibile scioglimento per mafia del Comune ci sembra questo un

argomento di cui occuparsi seriamente!

Ed è davvero così, non perché lo sosteneva nel 1988 Leonardo Sciascia ne ‘Il Cavaliere e la Morte’, ma perché è

fondamentale, per l’esercizio del potere per il potere, tenere sulle spine un

intero popolo, pretendendo di fare e poi spiegare ciò che si ritiene giusto e

legale. E c’è pure chi ha l’ardire di professare persino il culto del bello, utilizzando illustri uomini di cultura e delle ben

collaudate lobby, a metà strada tra intellettualità e pseudo giustizialismo, anche di matrice

antimafiosa.

Anche quando è proprio la bellezza, oltre che la giustizia, ad

essere impunemente calpestata.

Capita, come sempre, a Racalmuto quando un

teatro ottocentesco, il ‘Regina Margherita’, diventa il luogo delle più sublimi

contraddittorietà metafisiche.

La Sovrintendenza ai Beni Culturali di Palermo,

grazie all’interessamento di Leonardo Sciascia e dell’allora assessore ai

Beni Culturali, Luciano Ordile, finalmente, negli anni Ottanta, avviò i primi

lavori di restauro, dopo più di vent’anni di abbandono.

Si era arrivati al punto di trasformare un meraviglioso teatro in un pollaio.

Uno dei più bei gioielli dell’architettura siciliana, progettato, niente di meno che dal capo

ufficio tecnico del comune di Agrigento, un allievo di Ernesto Basile, un tal

Dionisio Sciascia, progettista anche del teatro Pirandello di Agrigento.

L’incarico di progettazione e direzione dei lavori di restauro, fu affidato all’ architetto veneziano Antonio Foscari.

Come tutti i lavori pubblici d’Italia, i lavori vanno per le lunghe e le competenze cambiano in continuazione.

Per farla breve, morto Leonardo Sciascia, nel 1989, la palla passa alla Sovrintendenza di Agrigento che revoca l’incarico

al Professore Foscari, dell’Università di Venezia, amico dello scrittore di Racalmuto.

I lavori vengono portati a compimento (si fa per dire!) nel 2003! Cioè a distanza di 14 anni dalla morte

di Leonardo Sciascia!

Ritardi degrado e chiusura del teatro che già, vivo Sciascia, si erano trascinati per 25 anni.

Altre e ben più memorabili erano state invece le storie vissute dentro quel teatro da Leonardo Sciascia che,

in quel fantastico luogo della memoria, si era cimentato anche come attore eregista; mentre quando fu utilizzato come

cinematografo aveva provato lì dentro le sue più importanti emozioni da bambino, ragazzo, adolescente ed

anche da adulto, tra l’odore ed anche quel sapore di celluloide, assai simile a ciò che provava l’indimenticabile ‘Totò’ di

‘Nuovo Cinema Paradiso’ , nell’osservare anche scene di sputi dal loggione del teatro di Racalmuto, oltre alle

immancabili bestemmie e grida, tra una scena e l’altra dei più bei film del cinema americano e mondiale!

Poi la sua definitiva chiusura, nel 1964. Poi ancora più niente sino al 2003, anno in cui viene inaugurato, il ‘Regina

Margherita di Racalmuto’.

Inaugurazione anomala, ma avvenuta in pompa magna,

seppure in assenza di pubblico, perché la struttura è stata dichiarata non agibile.

E così Andrea Camilleri, Serena Dandini, l’attore oriundo di

Racalmuto, il palermitano Gigi Burruano, il Presidente della Repubblica, Carlo

Azeglio Ciampi, e numerose personalità del mondo politico e culturale italiano

si sono inaugurati tra di loro un teatro non proprio agibile!

Se vi pare poco!

Poi si registreranno anni di alti e bassi, la direzione artistica che

originariamente, nel 2002, era stata affidata ad Andrea Camilleri, di fatto

venne curata dall’attuale Direttore Artistico del Teatro Stabile di Catania,

Giuseppe Di Pasquale, con alterne fortune.

Nel 2008 la direzione artistica

viene affidata a Fabrizio Catalano, nipote di Leonardo Sciascia ed il ‘Regina

Margherita’ riesce ad allestire dei prestigiosissimi cartelloni, di livello

nazionale ed internazionale, tanto che per trovare un posto a sedere bisognava

prenotarsi un anno prima!

Ospita le migliori compagnie italiane, con attori quali il compianto Mario Scaccia, Ugo Pagliai e Paola Gassman, Ottavia

Piccolo, Gianfranco D’Angelo, Eleonora Giorgi, Debora Caprioglio, Marina Suma, Katia Ricciarelli, Sebastiano Somma,

Orso Maria Guerrini, Gaetano Aronica, Nicoletta Braschi e tanti altri attori rinomati attori.

Spettacoli musicali e televisivi, opere ed operette, cabaret e manifestazioni di vario genere, scuole e convegni,

questi sono stati gli ulteriori momenti culturali e di aggregazione sociale che hanno caratterizzato la vita di questo

teatro, risorto dopo 40 anni di chiusura!

E questo sino al 2011.

Poi, dopo il commissariamento del comune non è

successo più niente se non la sua chiusura, l’incertezza ed il buio più totale!

Un giorno il teatro viene aperto ed il giorno successivo viene

richiuso. Si tratta di una sorta di curiosa chiusura ed apertura ad intermittenza.

Mentre, passando ad altre amenità, in paese sembra essere calato

il coprifuoco!

L’asilo nido comunale, non appena restaurato ed arredato, è

stato definitivamente chiuso, così come un centro sociale, anch’esso comunale.

Tutti gli allevatori ed agricoltori di Racalmuto sono stati

lasciati a secco, con la chiusura dei rubinetti delle numerose fontane

pubbliche sparse per le campagne.

A ciò bisogna anche aggiungere il blocco del

trasporto pubblico locale, dello scuolabus e l’eliminazione della mensa

scolastica.

In compenso Racalmuto registra le tasse più alte del mondo!

Se consideriamo la TARSU, la tassa sui rifiuti, l’anno scorso ha fatto registrare

un aumento del 78%, mentre gli aumenti medi in tutt’Italia sono stati del 2,8%, come si può evincere dalle indagini

statistiche pubblicate nel sito di

CITTADINANZATTIVA.

Nel resto d’Italia per una casa di 100 metri quadri si paga una media di 283 euro l’anno, a Racalmuto se ne pagano più di

700!

Adesso dopo le tasse, inopinatamente portate alle stelle, registriamo la chiusura di tutte

le strutture comunali, l’interruzione di tutti i servizi essenziali pubblici,

dall’asilo nido, ai servizi sociali, ai trasporti, all’acqua, si è passati

alla demolizione del paese, partendo dai suoi gioielli artistici ed architettonici.

Si sta progressivamente demolendo il teatro tanto caro a

Leonardo Sciascia ed a tutti i cittadini racalmutesi ed a tutti coloro hanno

avuto modo di apprezzarne il suo splendore.

Per favore aiutateci a salvare l’unica cosa che ci resta, la bellezza di ciò che ci hanno lasciato in eredità!

Non ci distruggete pure le splendide strutture che ci hanno lasciato i nostri

avi, che poi, per noi, sono l’unica promessa di felicità!

A Racalmuto lo Stato, più ancora che nel resto d’Italia, con il suo fare oppressivo e con le

tasse più care del mondo, con i suoi commissari, ci ha spogliati vivi e ridotti tutti quanti in estrema ed insopportabile

povertà, più di ogni altra parte d’Europa e del mondo occidentale!

Ma il Teatro no, per favore non demolitelo!

 

 


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