Durante la tradizionale manifestazione della festa di Liberazione dal nazifascismo, alcuni militanti grillini hanno tirato fuori i loro vessilli. La tensione si è subito alzata ed è stato contestato il candidato sindaco Giovanni Grasso. Dopo poco il serpentone ha ripreso la marcia, lungo il percorso originale. Guarda foto e video
Spuntano bandiere M5s e scoppia la bagarre al corteo «Fascisti e servi Lega Nord non possono partecipare»
Un corteo del 25 aprile molto partecipato ma che si è arricchito di un momento di forte tensione. Durante la tradizionale sfilata, quando i partecipanti erano arrivati all’altezza di piazza Duomo, sono spuntate alcune bandiere del Movimento 5 stelle. Gesto, quello dei militanti etnei, che non è passato inosservato, tutt’altro. Subito è iniziato uno scontro, fortunatamente soltanto verbale, tra i grillini e gli altri partecipanti. Questi ultimi hanno iniziato a scandire cori, invitando i pentastellati a farsi da parte: «Fascisti e servi della Lega Nord. Andate fuori dal corteo». Sul fronte opposto a prendere la parola, come si vede dal video, è stato Giovanni Grasso. Candidato a sindaco di Catania alle prossime elezioni proprio con il M5s: «Vi siete appropriati di una manifestazione», ha replicato.
Sul posto il personale della Digos e dei carabinieri. Il corteo, nonostante la sosta, ha poi proseguito lungo il percorso stabilito nei giorni scorsi, e le bandiere del Movimento non sono state accantonate. A dare fuoco alle polveri è stato il clima politico delle ultime settimane e le consultazioni per la formazione del nuovo governo. Nonostante i cinquestelle ieri abbiano chiuso a ogni possibile accordo con la Lega, l’intesa tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini è stata per diverso tempo al centro della discussione anche per le ampie aperture del leader pentastellato sulla possibile firma dell’accordo.
Da Roma a Catania dove, dopo oltre vent’anni, la manifestazione che ricorda la liberazione dell’Italia dal nazifascismo ha subito, almeno nelle intenzione, anche una modifica del tradizionale percorso. Motivo? La recente apertura di una sede del movimento di estrema destra Casa Pound in piazza dell’Idria. La questura ha deciso così di modificare il tragitto ma i manifestanti oggi hanno scelto di non rispettare il divieto facendosi strada lungo il tracciato originale, presidiato da decine di agenti di polizia in tenuta antisommossa. Proprio davanti alla sede di Casa Pound i decibel si sono alzati: i partecipanti hanno intonato il canto popolare antifascista Bella ciao.