Nove persone sono finite in carcere e due sono state sottoposte all'obbligo di dimora. È l'esito di un'operazione dei carabinieri iniziata nel marzo del 2019 in uno stabilimento balneare di Balestrate, nel Palermitano. Guarda il video
Spaccio ed estorsioni di due gruppi criminali, 11 indagati Era stato organizzato un agguato per uccidere un debitore
I carabinieri della compagnia di Partinico hanno eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti di undici indagati tra la Sicilia e il Piemonte, accusati di spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsione. Le indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia hanno portato a nove destinatari della custodia in carcere e due all’obbligo di dimora nel Comune di residenza. Il provvedimento è del giudice per le indagini preliminari di Palermo.
L’indagine dei militari iniziata in uno stabilimento balneare di Balestrate (nel Palermitano) e portata avanti tra marzo del 2019 e settembre del 2020 ha fatto emergere la presenza nel territorio di due gruppi criminali che avevano come principale attività lo spaccio di droga tra cui cocaina e marijuana. Gli indagati per comunicare utilizzavano un linguaggio criptico: una specie di codice per la vendita e le forniture di sostanze stupefacenti. Gli investigatori hanno documentato anche un episodio di estorsione, con continue minacce da parte di uno degli indagati nei confronti di un uomo, per costringerlo a saldare un debito maturato per l’acquisto di alcune dosi di stupefacente.
È stato Filippo Bisconti, capo del mandato di Belmonte Mezzagno, coinvolto nell’operazione Cupola 2.0 e adesso collaboratore di giustizia, a parlare di un nuovo capo che avrebbe imposto il suo potere attraverso estorsioni e intimidazioni nel territorio di Balestrate. Uno dei due fermati avrebbe organizzato l’agguato con l’obiettivo di uccidere o gambizzare un ragazzo di Mazara del Vallo (Trapani) debitore nei suoi confronti e dei suoi fornitori palermitani di 45mila euro per la cessione di un chilo di cocaina avvenuta alcuni anni fa.