A marzo 2017 era rimasto coinvolto nell'operazione contro la famiglia Santapaola-Ercolano. Era accusato di fare parte del gruppo del Castello Ursino e, secondo l'accusa, si occupava di riscuotere il pizzo per conto del clan. Nei suoi confronti era stato ipotizzato il reato di estorsione aggravata
Spacciava cocaina dagli arresti domiciliari Condannato dopo il blitz antimafia Piramidi
Stava scontando gli arresti domiciliari a cui era stato condannato dopo il suo arresto nell’operazione Piramidi di marzo 2017, ma da casa sua c’era un continuo andirivieni di persone. I carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Catania si sono insospettiti passando dall’abitazione di Simone Giuseppe Piazza, 31 anni. Finché ieri sera hanno bussato, con la scusa di verificare il rispetto dei domiciliari. Una rapida perquisizione e il ritrovamento: due involucri (uno di cellophane e l’altro di stagnola) con 30 grammi di cocaina, un bilancino di precisione e il materiale per lo spaccio e il confezionamento, nonché 300 euro in banconote di vario taglio, presumibilmente incassati dalla vendita di cocaina.
Nel blitz Piramidi, Piazza era accusato di fare parte del presunto gruppo del Castello Ursino, legato alla famiglia mafiosa dei Santapaola Ercolano. In particolare, secondo l’ordinanza di custodia cautelare emessa all’epoca, compito del 31enne sarebbe stato quello di riscuotere il pizzo per conto del clan. L’accusa, nei suoi confronti, era quella di estorsione aggravata. I soldi e la droga che gli sono stati trovati in casa sono stati sequestrati, mentre lui è stato portato nel carcere di piazza Lanza.