Rosario La Rosa, 41 anni, era stato arrestato nel 2015 per la coltivazione di oltre 500 piante di cocaina. E nel 2017 era finito in manette nel blitz antimafia Araba fenice 3, assieme ad altre 14 persone. Adesso per lui si aprono di nuovo le porte del carcere
Spacciava cocaina ai domiciliari, arrestato 41enne Ritenuto organico al clan Navarria di Cosa nostra
Tra gli affari dello spazzino di Belpasso, il boss dei Santapaola-Ercolano Aldo Carmelo Navarria, c’era anche la droga e gli investigatori lo sanno da anni. Ne erano a conoscenza già nel 2017 quando, durante il blitz Araba fenice 3, avevano arrestato 15 persone. Una di loro, Rosario La Rosa (oggi 41 anni), è finito di nuovo in manette. Secondo l’accusa, La Rosa (belpassese anche lui) avrebbe continuato a spacciare marijuana nonostante gli arresti domiciliari, disposti per lui quasi tre anni fa.
Le manette sono scattate nei giorni scorsi, dopo un’attenzione costante che veniva tributata dai carabinieri all’abitazione dell’uomo. Il sospetto era che fosse lui a rifornire il comprensorio belpassese, come quando nel 2015 era stato arrestato per la coltivazione di oltre 500 piante di cannabis. Sotto casa sua, in effetti, il movimento c’era: un via vai costante di giovani che non poteva non insospettire i militari.
Durante una perquisizione, però, Rosario La Rosa avrebbe tentato il colpo di scena: avrebbe consegnato ai carabinieri di sua spontanea volontà una infiorescenza di cannabis e una dose di cocaina, giustificandone il possesso come «uso personale». Con le forze dell’ordine c’era però anche un cane antidroga. È stato grazie al suo fiuto che sono stati ritrovati un bilancino elettronico, dieci dosi di cocaina già porzionate e nascoste in uno scatolo di medicinali e altre sette dosi in un pacchetto di fazzolettini in cucina.
Così sono scattate le manette. La Rosa è accusato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. È stato portato nel carcere catanese di Bicocca.