Nasce al Farm Cultural Park di Favara e rappresenta il primo esperimento del genere nell'Isola. «Qui, i più piccoli acquisisco le competenze necessarie per diventare cittadini liberi», dice Florinda Saieva, ideatrice del progetto. Le lezioni andranno avanti fino a maggio e si terranno due volte alla settimana
Sou, la scuola di architettura per bambini «Impareranno a riappropriarsi delle città»
Si chiama Sou la sfida lanciata da Andrea Bartoli e la moglie Florinda Saieva, fondatori del centro culturale Farm Cultural Park di Favara. Si tratta della prima scuola di architettura per bambini in Sicilia. Il nome è un omaggio al noto architetto giapponese Sou Fujimoto, promotore di un approccio architettonico innovativo in armonia con la natura, l’essere umano e lo spazio. «Stiamo provando – questo lo slogan dell’iniziativa – a costruire un pezzo di mondo migliore, una piccola comunità impegnata a inventare nuovi modi di pensare, abitare e vivere».
L’ambizioso progetto, primo passo verso il Farm Children’s Museum, è stato finanziato da una campagna di crowdfunding. «La scuola – spiega Saieva – offre un’area interattiva e multimediale dove i bambini possono imparare, sperimentare e sviluppare un senso critico per diventare cittadini responsabili». L’apertura del museo resta comunque la priorità dei due coniugi che, prevedono, possa sorgere tra un anno a Palazzo Miccichè. Il tempo necessario per ultimare i lavori di ristrutturazione. «Ospiterà officine creative, esposizioni temporanee, meeting con progettisti nazionali e internazionali, seminari e anche un piccolo teatro», sottolinea la responsabile.
A poche settimane dall’inaugurazione, Sou ha già fatto parlare di sé. Numerosi workshop, laboratori e incontri, con il coinvolgimento di artisti e architetti, hanno dato l’opportunità ai più piccoli di sperimentare e pianificare attraverso il gioco e le attività di gruppo. Così, alcune aree di Favara dismesse o in declino, sono tornate funzionali nei piani realizzati dai bambini sotto la guida di Maurizo Carta; l’aria è diventata protagonista dell’esperimento di micro-architettura pneumatica del Collettivo Pomaio e Analogique. Spazio poi alla progettazione di un Landmark per Favara, mentre la scrittura creativa è servita a raccontare la percezione dello spazio nell’idea di Maria Luisa Palumbo.
Gli ambienti interni, riflesso dell’estrosità e inventiva dei professionisti del settore, incantano i visitatori per l’originale allestimento degli spazi didattici, le pareti animate da rappresentazioni grafiche, le installazioni emozionali e il singolare orto urbano. Le lezioni, cominciate il 7 ottobre, si svolgono due volte a settimana e dureranno fino a maggio. Le materie comprendono urbanistica, architettura, ambiente, arte, design, agricoltura urbana ed educazione alimentare. Mentre il team di docenti è formato da: Salvator John Liotta, Marco Imperadori, Luca Mori,Francesco Lipari, Marialuisa Palumbo, Andrea Bartoli, Maurizio Carta, Daniele Pario Perra, Sara Busnardo, Giuseppe Guerrera, Anngelica Agnello, Elsa Sanfilippo, Lillo Giglia, Silvia Cogo, Maneula Grecchi, Florinda Saieva, Analogique, Giuseppe Conti, Marco Ranieri, Massimiliano Cerra e Adriana Lo Curto.
Agli alunni verranno proposti percorsi di crescita che puntano a stimolare l’interesse per gli spazi urbani in cui vivono e spingerli a riappropriarsene. «Il nostro obiettivo – sottolinea Saieva – è quello di avvicinare ogni bambino alla cultura e all’arte affinché possa orientarsi e sviluppare delle conoscenze e competenze che potrà riversare sul proprio territorio. A tal proposito, – specifica – in programma, anche, un laboratorio permanente di cucina per far riscoprire loro la buona tavola e i prodotti naturali. Investire sulle future generazioni – conclude – significa rendere il mondo un posto migliore perché siamo convinti che le città cambiano perché le persone le fanno cambiare».