L'associazione di imprenditori lancia una provocazione, partendo dai dati sul reddito pro capite cresciuto nell'Isola dei cavalieri a una velocità molto più alta che in Sicilia. «L'Italia ci ha condannato al deserto infrastrutturale. Dobbiamo batterci contro le politiche italiane contrarie ai nostri interessi»
Sottosviluppo, la ricetta del Tavolo per le imprese «Sicilia diventi indipendente come ha fatto Malta»
La soluzione ai problemi della Sicilia? Cercarla a Malta, nel suo percorso di indipendenza dal Regno Unito. Ne è convinta l’associazione catanese del Tavolo per le imprese. Che, in un video pubblicato nei giorni scorsi, parte da alcuni numeri per arrivare a un appello in vista delle elezioni regionali di novembre. Prima i dati: «Malta oggi ha un reddito pro capite di 23mila dollari, più della Sicilia che si ferma a 18mila dollari. Eppure, fino a pochi decenni fa, i maltesi stavano decisamente peggio dei siciliani». Cos’è successo?
Secondo il portavoce del Tavolo, Giuseppe Ursino, tutto sta nell’indipendenza che la piccola isola al centro del Mediterraneo ha ottenuto dal Regno Unito nel 1964. «Impariamo da Malta – spiega l’imprenditore – fino a pochi decenni fa era molto più indietro della Sicilia, la sua povertà era dovuta alla lunga colonizzazione. Con l’indipendenza le istituzioni sono state tarate sulle loro necessità e ha avuto un rapido sviluppo. Noi siamo convinti europeisti, ma vogliamo mettere un punto alla perifericità».
Perifericità che ha il suo punto centrale nella mancanza di infrastrutture. «L’Italia con le sue scelte ci ha condannato al deserto infrastrutturale – attacca Ursino – le infrastrutture sono la prima leva dello sviluppo economico e del benessere. Lo Stato ha investito sul Centro-Nord, partendo dal postulato se salviamo il Nord si salverà anche il Sud. Non è andata così, i siciliani sono abbandonati alla marginalità». Da questa premessa si arriva alla conclusione che la Sicilia avrebbe un migliore sviluppo economico se si staccasse dal resto d’Italia. «Uno Stato indipendente potrebbe diventare una grande Malta. Non è follia, ma solo amor proprio. Dobbiamo batterci contro le politiche italiane contrarie agli interessi della Sicilia. Basta raffinerie di petrolio, basta coperture romane e milanesi alla mafia. La dispersione scolastica in Sicilia batte ogni record».
Altro modello che il Tavolo per le imprese guarda con attenzione è la Catalogna. Ma poi gli imprenditori tornano a parlare ai loro conterranei. «Basta con questo razzismo verso noi stessi, l’autorazzismo ci taglia le gambe. Basta con la tendenza a essere sottomessi al potere centrale che ci ha sempre considerato muru vasciu». Infine un appello per le elezioni regionali del 5 novembre: «Va azzerato il sistema marcio che tiene insieme pezzi di destra e di sinistra».