Un comitato nato in rete quattro anni fa e un blog seguitissimo su mobilità, ambiente ed urbanistica sostenibile. E' il progetto di un gruppo di giovani palermitani. La chiave del loro successo? Partecipazione ed attenzione ai problemi dei cittadini, che, «da spettatori passivi dell'informazione diventano protagonisti della città». Con in cantiere una novità ambiziosa a livello nazionale e tanti servizi paralleli, come Muovity, un sito dedicato al car pooling
Sostenibilità urbana, Palermo si Mobilita Portale web in espansione fatto dai cittadini
Un portale web che si occupa di infrastrutture e opere a supporto della mobilità nella città di Palermo, con uno sguardo non solo alla sostenibilità, ma anche a temi urbani, come riqualificazione del centro storico, situazione del traffico, ciclabilità, questione ambientale, avanzamento dei cantieri e gestione dei rifiuti. Si chiama Mobilita Palermo, ed è un – seguitissimo – blog partecipativo, gestito dall’omonima associazione, fondata quattro anni fa da un gruppo di giovani palermitani. Una realtà «nata ufficialmente dalla rete», oggi costituita in un comitato, per contribuire – tramite un monitoraggio costante della città e alle segnalazioni dei cittadini – al miglioramento della viabilità e della vivibilità. Con l’intento di sensibilizzare lopinione pubblica su queste tematiche e informare la gente tramite articoli, foto e video. E che, sulla base del successo ottenuto, ha in programma di crescere sempre di più ed espandersi a livello regionale. Anche con progetti paralleli e l’aiuto di un finanziamento del Miur.
La chiave del loro successo è la partecipazione. Una collaborazione, quella tra la cittadinanza e Mobilita Palermo, «prima virtuale e in seguito tangibile, tra persone che nutrono un profondo rispetto per la propria città, con un forte senso civico e voglia di cambiamento». E che ha permesso al portale di crescere sempre di più. «Abbiamo un rapporto quasi diretto con gli utenti, non si limitano ad assistere passivamente all’informazione, ma diventano parte attiva di questa comunità – spiega il vicepresidente Andrea Baio – promuovendo idee, mettendo in campo critiche propositive». Innescando così un «meccanismo di politica dal basso che riporta il cittadino al ruolo di protagonista della città», sottolinea.
«La particolarità del sito – evidenzia il presidente Giulio Di Chiara – è quella di fare un costante monitoraggio della città». Tramite il lavoro redazionale dei membri del comitato, ma anche dei cittadini, «che inviano foto e matariale, anche progettuale». Tenendo sotto controllo anche lo stato dei lavori pubblici in città. «Chi vede un cantiere o delle transenne, e non sa di cosa si tratta, può segnalarcelo – continua il presidente – noi ci rechiamo negli uffici competenti e organizziamo tavoli tecnici, per poi riuscire a spiegare alla cittadinanza che ci segue, in un linguaggio accessibile, che cosa si sta facendo». Sollecitando anche il rispetto delle tempistiche. Un esempio di «cittadinanza attiva» quindi, che si interfaccia «ufficialmente con le istituzioni per anche per avanzare proposte e possibili soluzioni».
Un progetto valido con un impegno importante, che non è passato inosservato. Mobilita Palermo si è infatti aggiudicato la vittoria del bando indetto dal ministero dell’Istruzione dell’Università per il progetto Smart cities – communinity and social innovation. Ricevendo un finanziamento con cui espandere il blog e trasformarlo in un vero e proprio network a livello regionale. «Investiremo in questo format – annuncia Baio – e lo implementeremo, cercando di riproporlo anche in altre città siciliane, come Catania o Messina, e più in là anche nel resto d’Italia, in modo da creare una sorta di portale di riferimento dedicato ai temi urbani, fatto dai cittadini».
Parallelamente, i ragazzi di Mobilta Palermo hanno in cantiere anche un altro progetto: Muovity. «Un sito per il carpooling (metodo che permette di condividere l’auto e percorsi durante la quotidianità, ndr) alternativo – anticipa il vicepresidente – nel quale cercheremo anche di sopperire alle problematiche che i siti di carpooling hanno, quale, ad esempio, la diffidenza iniziale nell’accettare passaggi da gente che non si conosce». Difficoltà, questa, che non permette al sistema – diffusissimo in Europa – di prendere piede anche in Italia.
Criticità che, secondo i due giovani esperti, possono essere risolte implementando nella piattaforma tutta una serie di servizi per facilitare lo scambio, aumentare il grado di fiducia ed invogliare la gente a partecipare. «Muovity sarà una vera e propria piattaforma sociale – rivela Baio – perché avrà l’aspetto di un social network in cui gli utenti potranno conoscersi per abbattere le barriere della diffidenza. E dove si potranno anche rilasciare dei feedback». Non solo. «Avvicineremo i cittadini tramite meccaniche di gioco come raccolta punti e piccoli contest in cui si vinceranno dei premi», anticipa il vicepresidente. Per innescare un circolo virtuso in cui coinvolgere anche gruppi di persone come lavoratori pendolari e studenti, e le aziende. Che, «utilizzando il carpooling per i loro dipendenti o per il trasporto merci, potrebbero ottenere anche delle certificazioni di qualità».
Il progetto Muovity – che sarà un sito a sé – è ancora work in progress, ma i ragazzi di Mobilita Palermo hanno già le idee chiare. «Partiremo con un test su Palermo e provincia, ma guardiamo già all’espansione», afferma Di Chiara. «Per testare quello che stiamo facendo e modificarlo – gli fa eco Baio – rendendo il prodotto vendibile e funzionante». Poi, con l’idea di ampliare il portale Mobilita oltre i confini del capoluogo, «cercheremo di allargare anche Muovity su scala regionale».
«Il nostro intento è di creare un unico portale dove vengono aggregati tutte queste realtà: dai vari Mobilita (Catania, Messina, Palermo), a Muovity, fino ad implementare altri servizi che possono tornare utili al cittadino». Per diventare un punto di riferimento sulla mobilità urbana a 360 gradi.
[Foto di Mobilita Palermo Blog]