Sonetti dà una carezza ai palermitani «Spero che la loro squadra si salvi»

«Se dovessimo elencare le colpe della società potremmo scrivere un libro…». Nedo Sonetti, terzo allenatore rosanero dell’era Zamparini, indaga sulle cause che in questa stagione hanno spinto il Palermo sull’orlo del baratro e si iscrive al partito di coloro che attribuiscono alla dirigenza (Zamparini in primis) le maggiori responsabilità: «E’ chiaro che cambiando allenatore ogni 2-3 giorni – spiega Sonetti estremizzando il concetto a MeridioNews si crea una situazione anomala che scombussola i giocatori. Mi auguro, in ogni caso, che la squadra possa ottenere la salvezza». Un traguardo che passa inevitabilmente dalla gara interna di domani sera contro l’Atalanta.

Sarà un tuffo nel passato
per il settantacinquenne tecnico di Piombino, allenatore negli anni Ottanta della compagine nerazzurra, con cui centrò la promozione in A nel 1983/84, e dei rosanero (dopo essere subentrato ad Arrigoni) all’inizio del ciclo Zamparini nel campionato di serie B 2002/03 culminato con la sconfitta per 3-0 a Lecce che costò alla squadra la promozione nella massima serie. «Quella di domani sarà per il Palermo una delle gare più importanti di tutto il campionato. I rosa dovranno battere l’Atalanta ma non sarà facile anche perché la formazione nerazzurra, come ha dimostrato il match contro la Roma, è determinata e rocciosa. Una squadra con temperamento e sicura delle proprie possibilità. Vincere contro gli orobici sarà un compito arduo – ha aggiunto Sonetti – ma spero che i rosanero riescano a centrare il traguardo della salvezza soprattutto per l’affetto che nutro nei confronti dei palermitani».

A causa delle intemperanze di una parte dei tifosi in occasione della gara contro la Lazio, la partita di domani si giocherà a porte chiuse: «Questo è un fattore che potrebbe incidere. Giocare senza pubblico è una sensazione sgradevole, brutta, ma in questo momento particolare potrebbe anche essere un bene e dare nuovi stimoli ai giocatori». La formazione di Ballardini (tecnico che Sonetti sostituì a Cagliari nel novembre del 2005) al di là delle condizioni ambientali ha bisogno di punti di riferimento. Di giocatori potenzialmente in grado di prendere per mano il resto del gruppo e trascinarlo fuori dal tunnel. E in questo contesto, i cosiddetti «senatori» potrebbero lasciare il segno. «Certamente la presenza di giocatori di grande esperienza è sempre molto importante, ma per esprimere un giudizio completo bisognerebbe conoscere bene l’ambiente attuale».


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