Sondaggi, le contestazionin di Briguglio

Alla fine Carmelo Briguglio, leader di Futuro e Libertà, si è infastidito. Nel leggere l’ultimo sondaggio di Datamonitor, che dà il suo partito sotto il 5 per cento e, quindi, almeno nelle previsioni, fuori dalla futura Assemblea regionale siciliana (ricordiamo che la legge elettorale regionale prevede lo sbarramento del 5 per cento: le formazioni politiche che non raggiungono questa percentuale – da 122 a 126 mila voti in tutt’e nove i collegi dell’Isola – non hanno diritto ad avere propri rappresentanti a Sala d’Ercole), Briguglio ha usato parole molto dure. E ha presentato una denuncia alla magistratura.

Dopo le critiche, Datamonitor ha sentito l’esigenza chiarire alcuni punti. “Abbiamo preso atto della denuncia dell’ On. Briguglio in merito ai sondaggi relativi alle prossime elezioni regionali in Sicilia -scrivono i titolari di Datamonitor -. Siamo certi non avesse una mira specifica contro il nostro istituto ma ci sentiamo in dovere di rispondere pensando che la magistratura in Sicilia abbia altre priorità. L’On. Briguglio saprà che i sondaggi hanno una base di errore statistico che tutti conoscono, definito sommariamente in termini giornalistici a forchetta e che viene calcolato sulla base dei dti campionati. Inoltre in Sicilia le previsioni elettorali si complicano ulteriormente visto che a 20 giorni dalle elezioni la percentuale di indecisi e non voto sfiora ancora il 50% dell’elettorato”.

“Il sondaggio, quindi, in questo momento – osservano ancora a Datamonitor – non può che esprimere una tendenza e dice che ad oggi Futuro e Libertà farà fatica a raggiungere il 5% e lo dice in presenza di un 50% che non esprime opinione”.

“Capiamo il fervore politico da cui l’On. Briguglio è animato, ma non possiamo ignorare le strumentalizzazioni a cui i sondaggi vengono sottoposti; ma è sbagliato fare di tutta l’erba un fascio e fare sparate come quella dell’onorevole che invitiamo nei nostri uffici per illustrargli metodologia e dati in modo che possa rendersi conto della qualità del lavoro dell’istituto”.

“Detto ciò – conclude la nota di Datamonitor – ci auguriamo che la magistratura prima di aprire un’indagine abbia la pazienza di aspettare il 28 ottobre per poter analizzare la differenza tra previsioni in mutamento e il dato elettorale. Ad oggi l’unico dato su cui ci sentiamo di scommettere è che quella siciliana sarà una partita a due tra Musumeci e Crocetta”.

I sondaggi romani per ‘ammansire’ la Sicilia

 

 

Redazione

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