Il sindaco di Palermo e presidente dell'Anci Sicilia contesta la decisione di Roma di insistere sulla costruzione dei due termovalorizzatori previsti dal piano nazionale per risolvere il problema delle discariche sull'Isola. «Non è legittimo che su temi di questa rilevanza si scavalchino le competenze di Regioni ed Enti locali»
Smaltimento dei rifiuti, Orlando attacca «Impensabile che il Governo ci ignori»
Il sindaco di Palermo contro gli inceneritori. Il tema dello smaltimento dei rifiuti è sempre caldo in Sicilia dove lo spettro del commissariamento da parte del Governo nazionale torna puntualmente a disturbare il sonno degli amministratori locali, che da più parti hanno fatto sentire il proprio «No» ai termovalorizzatori. Da Roma, tuttavia, si continua a puntare forte su questa soluzione per risolvere i problemi dell’Isola e nonostante il parere negativo di Palazzo d’Orleans e il Governo regionale sembra non avere alternative. L’ultimo in ordine di tempo a esprimere il proprio dissenso nei confronti degli impianti è Leoluca Orlando, che ha affidato ai propri canali social ufficiali il suo sfogo.
«Sull’annunciato piano nazionale che prevede la realizzazione in Sicilia di due mega inceneritori non è pensabile che il Governo nazionale agisca senza consultare la Regione e gli Enti locali» dice il primo cittadino panormita, che oltre a governare il capoluogo di regione è anche presidente dell’Anci Sicilia. «Come dimostra il recente provvedimento della Corte Costituzionale sullo Sblocca Italia – continua Orlando – non è per altro legittimo che su temi di questa rilevanza si scavalchino le competenze delle Regioni. Analogamente, non è pensabile che sul tema dei rifiuti la stessa Regione continui a non agire o, peggio, ad agire in direzione contraria a quella della tutela degli interessi pubblici e dei cittadini».
A esprimersi in maniera critica riguardo la costruzione dei due impianti non sono stati soltanto esponenti della politica locale, ma anche tecnici ed esperti, come nel caso di Aurelio Angelini, docente di Sociologia dell’ambiente dell’università di Palermo, ecologista e direttore dell’Unesco Sicilia, che a MeridioNews ha parlato di «Scelte che non servono nell’emergenza e onerose dal punto di visto tecnologico».