Il mancato rinnovo dell’azienda che si occupa del sistema informatico e telematico, era uno dei nodi messi in luce nella relazione inviata dagli ispettori del Mef lo scorso inverno. Ma ora si chiede al Consiglio di far presto per ovviare alle «gravi violazioni delle disposizioni dell’attività contrattuale delle pubbliche amministrazioni»
Sispi, ministero preme per rinnovo contratto M5s: «Commissione favorevole a via libera»
«Un’elevatissima incidenza» del costo del personale sul costo della produzione,«l’illegittima e incompiuta adozione» del regolamento per le assunzioni dei dipendenti, e «l’assenza della stipula del contratto di servizio» da parte del Consiglio, pur essendo stato adottato il rinnovo dell’affidamento in house per ulteriori cinque anni. Queste le criticità principali, messe nero su bianco dagli ispettori del Mef nella relazione inviata lo scorso anno, che evidenziano le «gravi irregolarità» con cui la Sispi spa, società partecipata opera oggi nei confronti del Comune di Palermo. Un punto su cui il ministero è tornato a chiedere un intervento da parte dell’amministrazione e l’accelerazione sui tempi della stipula del contratto.
Il mancato rinnovo del contratto dell’azienda che si occupa della gestione relativa allo sviluppo e conduzione tecnica del sistema informatico e telematico, configura per gli ispettori «una grave violazione delle disposizioni regolanti l’attività contrattuale delle pubbliche amministrazioni, oltre a costituire illegittima assenza della fonte regolativa del rapporto contrattuale con la Sispi spa». Per la ragioneria di Stato, infatti, la sola presenza di una delibera di giunta, seppur indicante il costo complessivo del servizio per gli ulteriori cinque anni, «non costituisce adozione sufficiente per non ritenere, in assenza di contratto, le fasi della spesa sostenuta dopo la scadenza del contratto originario inficiate da grave irregolarità».
Ma le anomalie sottolineate nella relazione lunga ben 244 pagine con oltre 46 eccezioni riscontate – a cui gli uffici del Comune devono ancora inviare una contro relazione – non si fermano qui e coinvolgono anche l’incidenza del costo del personale (6.403.133) sui costi di produzione (12.041.641), il 53,17 per cento, riferiti all’ultimo esercizio disponibile (2015), su un totale di 112 unità, in aumento del 5,64 per cento rispetto all’anno precedente. Un dato che si ripete anche nei bilanci precedenti dell’azienda: nel 2014 (costo personale 6.403.133, il 52,66 per cento sulla produzione 12.041.641) nel 2013 (6.240.441 contro 12.464.245, il 48,48 per cento), e nel 2012 (6.061.025 su 11.377.379, il 53,27 per cento). Nella relazione, anche se il rilievo è esteso a tutte le partecipate, si sottolinea come i costi del personale si attestano «a un livello molto elevato e di significativa incidenza sui costi della produzione. L’intento formalmente dimostrato dall’Amministrazione comunale di contrarre tale voce di costo non è stato realizzato nel periodo in osservazione».
A non convincere gli ispettori, infine, anche l’assenza, nel rinnovo di affidamento, del riferimento esplicito al «corrispettivo complessivamente spettante alla società che, nell’art. 14 Fatturazione e modalità di pagamento dei corrispettivi, viene genericamente indicato rinviando al Piano operativo annuale». Ad ogni modo, a Sala delle Lapidi sembra forte la volontà di procedere al più presto come conferma Concetta Amella, consigliere del M5s e componente della commissione Società Partecipate: «La Sispi è senza contratto ormai da troppo tempo e urge portare a termine questa procedura come sollecitato pochi giorni fa dal ministero. Come commissione abbiamo lavorato alacremente per poter giungere alla stesura del contratto. Comunque, a partire dalla prossima settimana è prevista l’espressione di un parere favorevole relativo all’approvazione del contratto di servizio da parte della commissione. Un passaggio – ha concluso – ormai non più rinviabile». Dopo l’ok in Commissione la palla torna in Consiglio che dovrà approvare il nuovo contratto.