Riprendiamo uno sfogo su facebook dell'ex parlamentare regionale del pd, nonche' ex assessore comunale della citta' aretusea, roberto de benedictis. Dalle sue parole viene fuori il ritratto dell'attuale sindaco-autocrate. Ma anche di un pd "sfarinato" e "sfatto"
Siracusa: un uomo solo al comando del Comune, con intorno “stupidi e opportunisti”
RIPRENDIAMO UNO SFOGO SU FACEBOOK DELL’EX PARLAMENTARE REGIONALE DEL PD, NONCHE’ EX ASSESSORE COMUNALE DELLA CITTA’ ARETUSEA, ROBERTO DE BENEDICTIS. DALLE SUE PAROLE VIENE FUORI IL RITRATTO DELL’ATTUALE SINDACO-AUTOCRATE. MA ANCHE DI UN PD “SFARINATO” E “SFATTO”
Su facebook ‘peschiamo’ questo post di Salvo Salerno che riprende alcune considerazioni piuttosto forti di Roberto De Benedictis, già assessore comunale a Siracusa (negli anni ’90 è stato tra i protagonisti della rinascita di Ortigia), già parlamentare regionale del PD nella passata legislatura, oggi dirigente del Partito Democratico della città Aretusea.
De Benedicts parla dell’esperienza del Sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, un personaggio un po’ inventato, un po’ socialista, un po’ laico, oggi – così si dice – vicino ai renziani di Davide Faraone, dei quali condivide l’arroganza che arriva dal loro leader, Matteo Renzi, il capo del Governo del nostro sempre più disastrato Paese.
Scrive De Benedictis: “Caro Giancarlo, hai sbagliato ma non hai sorpreso. È ormai evidente (a chiunque voglia vederlo, ovviamente) che la natura della tua azione politica è quella di un’amministrazione di stampo personalistico, un ‘governo del sindaco’ e basta, e chi ti sostiene (persone, partiti o movimenti) serve finché concorre a questo obiettivo. Tutto il resto sono scuse da te abilmente utilizzate: dagli attacchi del PD (che peraltro qualche sciocco ti ha ripetutamente ‘offerto’, ma tu non sei stato da meno) alla favola del ricorso contro Carmen Castelluccio (perché tu sai perfettamente che il congresso non sarà annullato e stai bluffando da mesi). Non sbagli, secondo me, per arroganza (che cè tutta) o perché violi lo Statuto del PD (lo violi senza ombra di dubbio, ma senza conseguenze perché questo partito è ormai sfarinato, sfatto): il potere non ammette regole, tantomeno morali”.
“Sbagli per ragioni politiche – aggiunge -. Perché un sindaco che al primo turno ha riportato 14.311 voti su 103.718 elettori, cioè che è stato scelto appena dal 13,8% dei suoi cittadini (!) dovrebbe essere più accorto. E se addirittura ha riportato il 18% in meno dei voti delle liste che lo hanno sostenuto, dovrebbe essere più furbo (che parlerei a fare di rispetto, di umiltà?) e tenersi buoni quelli che lo hanno fatto votare (persino io ti ho votato e fatto votare, al primo ed al secondo turno, nonostante avessi chiaro tutto questo..). E se ti stai preparando ad occupare il PD e farlo ‘tuo’, utilizzando il vestito di un partito nazionale per rivestire un potere locale foti-garozziano, stai sbagliano ancora di più, perché la storia delle democrazie occidentali non conosce successi politici lungo strade di corto respiro ed impolitiche come queste”.
Da quello che leggiamo intuiamo che ad appoggiare l’attuale amministrazione comunale di Siracusa dovrebbe essere anche Gino Foti, uomo forti della Dc nella Prima Repubblica (se non ricordiamo male, alla fine degli anni ’80 Gino Foti era il ‘capo’ degli andreottiani di Siracusa).
“Naturalmente – prosegue De Benedictis – tutti conosciamo i meccanismi e le retoriche con cui ci si ‘racconta’ (e tu ti racconti) in questi casi, passando dal rivoluzionario al martire, dalleroe al profeta: da quella parte i cattivi e da questa noi buoni, da quella parte i vecchi e da questa noi giovani, da quella parte i nemici della città e da questa chi vuole salvarla ‘a costo della propria vita’, da quella parte la strada facile della continuità e del compromesso e da questa quella difficile della verità e del cambiamento: tutte parole, buone solo a rivestire le proprie intenzioni”.
“La sostanza – conclude De Benedictis – rimane una visione autarchica, autocentrica, impolitica del potere, pericolosissima per la comunità che si governa, ma anche per chi la esercita, per quanti alleati, tifosi, accoliti, stupidi e non, opportunisti e non, si possano avere intorno. E per quanto bravi si possa essere nel governare. Cosa peraltro ancora tutta, ma proprio tutta, da dimostrare”.