Un punto fermo dopo una querelle che va avanti da decenni. Il nosocomio dovrà essere costruito nel sito accanto all'ex ospedale psichiatrico. Il consigliere Carlo Gradenigo ha proposto di realizzare un collegamento diretto con l'asse autostradale
Siracusa, il consiglio conferma area per nuovo ospedale Saranno gli spazi nella zona Pizzuta. «Ora fare in fretta»
Il nuovo ospedale di Siracusa deve essere realizzato nell’area già individuata lo scorso luglio: gli spazi accanto all’ex ospedale psichiatrico di contrada Pizzuta. È questa la decisione adottata oggi a larga maggioranza dal consiglio comunale (solo tre gli astenuti), al termine di una lunga seduta a tratti anche tesa. Dopo un’attesa di circa 30 anni, fatta di annunci ai quali non sono seguiti atti amministrativi soprattutto per le difficoltà nell’individuazione di un’area, adesso c’è un punto fermo.
Il consigliere Carlo Gradenigo (Lealtà e condivisione per Siracusa), inoltre, ha proposto di realizzare un collegamento diretto tra il futuro nosocomio e «l’asse autostradale, così come definito nel piano regolatore generale, quale completamento imprescindibile alla sua funzionalità». I fondi dovrebbero essere quelli che il Comune incasserà con la cessione all’Asp delle proprie aree.
L’intervento di Salvatore Castagnino – il consigliere che ha proposto l’ordine del giorno – è stato interrotto più volte dal sindaco di Palazzolo Acreide, Salvatore Gallo, che era presente tra il pubblico con addosso la fascia tricolore. Per riportare la calma, la presidente
Moena Scala ha deciso di sospendere i lavori per circa dieci minuti. Ripresi i lavori, a ripercorrere l’intera vicenda politica e amministrativa sulla costruzione del nuovo ospedale è stato il consigliere Castagnino, partendo dalla considerazione che la struttura può essere realizzata in città perché Siracusa è stata
declassata a sede di ospedale di primo livello (e non più provinciale). Non sono mancati i riferimenti al
tentativo di cambiare l’area su cui edificare il nuovo nosocomio, ultimo dei quali quello arrivato dal sindaco di Melilli, Giuseppe Carta, che aveva proposto un sito nel territorio del suo Comune.
«Giusto coinvolgere le realtà locali, ma vi esorto a fare presto. Si è già perso troppo tempo in polemiche spesso inutili e dannose», aveva detto il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, durante l’incontro a Catania a inizio novembre come primo step del cronoprogramma regionale in seguito alla delibera per la programmazione delle risorse necessarie per la costruzione del nuovo nosocomio.
Individuato e confermato il sito su cui costruire, l’invito del civico concesso è quello di fare in fretta: adesso, toccherà all’Asp completare la progettazione e procedere con i passi successivi. Perplessità sono state sollevate da alcuni consiglieri sulla zona che sarebbe gravata dal traffico delle automobili e anche perché si andrebbe incontro a espropri e a una variante urbanistica con trasformazione di destinazione d’uso di una zona fino a oggi destinata a verde pubblico e sport. Dal fronte M5s sono Silvia Russoniello e Roberto Trigilio che, pur confermando il voto favorevole, hanno lamentato il troppo tempo perduto in passato e si sono chiesti se l’area sia idonea alle caratteristiche che deve avere un ospedale di primo livello considerato anche il contesto già esistente in cui sorgerebbe.
Una querelle che va avanti da decenni. Il Movimento 5 stelle, in passato, ha proposto l’area destinata al demanio militare di Punta Santa Panagia, che ospita la stazione radiotelegrafica della Marina militare che, però, è stata giudicata inaccettabile dall’ex deputato dell’Ars Vincenzo Vinciullo per vincoli archeologici, di inedificabilità e per problemi logistici dovuti al traffico. Adesso, forse, il nodo potrebbe essere definitivamente sciolto.