Siracusa, ordigno fatto esplodere vicino tavola calda Titolare: «Forse a qualcuno non piace che lavoriamo»

Un ordigno rudimentale è stato fatto esplodere nella notte davanti all’ingresso laterale di una tavola calda in viale Luigi Cadorna, a Siracusa. La deflagrazione, che è stata avvertita in tutta la zona circostante causando notevoli danni alle strutture murarie del locale, è avvenuta intorno all’1,45. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e la polizia che ha effettuato i rilievi del caso e sta conducendo le indagini per risalire agli autori dell’intimidazione.

A dare l’allarme, il proprietario del Planet Food Ciritorno, Luigi Terracciano, che abita nella palazzina di fronte all’attività commerciale. «Avevamo riaperto da poco più di un mese dopo una lunga chiusura per ristrutturare e ampliare i locali», racconta a Meridionews

Abbastanza conosciuto in città, Terracciano è proprietario anche di un’altra attività commerciale che, come la tavola calda, è a conduzione familiare e si occupa di vendita e assistenza tecnica di macchine per l’ufficio. Il negozio ha sede nello stesso immobile dove si trova la tavola calda. «Pian piano stavamo ricominciando a lavorare di nuovo anche in questo settore – continua il titolare -, tenendo conto che, dato il periodo, tutto viene in salita. Tuttavia stavamo iniziando a creare una nostra clientela».

Inizialmente scoraggiato, il titolare aveva annunciato sul suo profilo Facebook l’intenzione di non riaprire più. «È stato uno sfogo perché subire un atto del genere ti toglie la speranza di continuare a stringere i denti lavorando dalla mattina alla sera, ma – assicura Terracciano – abbiamo ricevuto una forte spinta dalla solidarietà delle persone che, in particolare sui social network, si sono mobilitate».

Mentre la Squadra mobile sta conducendo le indagini, il proprietario si dice «deciso a non arrendersi e pronto a continuare a portare avanti l’attività commerciale insieme a mia moglie e ai miei figli anche perché mi sono reso conto a sangue freddo che chiudere i battenti sarebbe stato il modo peggiore di reagire». Sulle motivazioni che avrebbero spinto a fare questo gesto, Terracciano sembra non avere dubbi. «Sono certo non si sia trattato di un tentativo di estorsione. Non abbiamo mai avuto alcun tipo di richiesta, né abbiamo mai subito intimidazioni – commenta -. Forse qualcuno si è sentito i piedi pestati dalla nostra attività». 

L’esplosione però ha scaturito l’effetto opposto. «Chiunque è stato ha risvegliato la coscienza di molti siracusani e ha rafforzato in me e nelle mia famiglia la carica per andare avanti più forti di prima», conclude Terracciano.


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