Oggi l'udienza ma per il verdetto bisognerà attendere ancora. Sul tavolo lo stop di 18 mesi dopo la condanna in primo grado per peculato a 4 anni e 3 mesi. Il 9 giugno scatterà, a Palermo, il processo di secondo grado
Sindaco Pogliese, per procura ricorso è inammissibile Il tribunale civile deciderà nei prossimi giorni sul caso
«Il ricorso presentato dai legali di Salvo Pogliese contro la prefettura e il ministero dell’Interno sulla sua sospensione per 18 mesi dall’incarico di sindaco di Catania, in applicazione della legge Severino, è inammissibile, nullo e, comunque, infondato per difetto dei requisiti». Lo mette nero su bianco la procura di Catania in una memoria depositata alla prima sezione del tribunale civile del capoluogo etneo davanti alla quale si celebra oggi l’udienza. La decisione è attesa per i prossimi giorni.
Pogliese è stato condannato il 23 luglio 2020 dal tribunale di Palermo per peculato a 4 anni e 3 mesi di reclusione nel processo sui rimborsi all’Ars come vicepresidente del gruppo del Popolo delle libertà. Il processo d’appello comincerà il prossimo 9 giugno. Al centro del contenzioso davanti al tribunale civile l’applicazione della sospensione dall’incarico di sindaco e, in particolare, se si può interrompere o meno il conteggio della durata dei 18 mesi. Secondo i legali di Pogliese, gli avvocati Eugenio Marano e Claudio Milazzo, non è possibile, proprio perché, sostengono, «è un provvedimento cautelare con un inizio e una fine».
Per la Prefettura di Catania invece la durata può essere congelata per poi fare ripartire il conteggio dall’interruzione. Quest’ultima tesi è stata condivisa dalla procura di Catania. La procura sottolinea inoltre come «la nota della prefetta del 24 gennaio 2022 non può qualificarsi come provvedimento amministrativo, ma rappresenta piuttosto una comunicazione» per «chiarire dal punto di vista della pubblica amministrazione la durata della sospensione residua».