«Onestamente sono felice di rivederlo proprio perché so che ho da fare con un Maradona della politica». Il consigliere comunale Francesco Petrina – ex Popolo delle libertà, poi eletto con Primavera per Catania – non lesina i complimenti, in lingue morte e vive, al sindaco Enzo Bianco. Nel corso della seduta consiliare straordinaria di martedì sera – trasformatasi presto in una maratona notturna – lo show di Petrina è stato uno dei momenti clou. «Lo dico con tutto il pathos – sottolinea Petrina – Lei oggi questo confronto lo ha vinto, signor sindaco». Una dichiarazione di sostegno a tutto tondo, che arriva dal politico più titolato. «Lei sa benissimo le diverse accademie di alto prestigio che ho frequentato», ricorda. Quegli studi di Teologia che fanno sì che nel suo curriculum tra le lingue parlate ci siano, assieme all’inglese, anche l’ebraico, il latino e il greco. «Lei è un uomo colto – sorride a Bianco – Sa che “analisi” deriva dal greco “analysis” che significa sciogliere le vele. E quindi ho sciolto le vele insieme a lei, ho solcato questo mare dove lei ha tracciato delle rotte, tutte azzeccate». Anche perché il primo cittadino, nella sua «bellissima relazione», non solo «soccinta la verità» ma ricorda perfino «il Giudizio (universale, ndr) di Michelangelo, quando c’è il Cristo che scende nella sua parusìa e salgono tutti gli eletti».
«Perché dico:
è sceso il mondo – e ribadisce – È sceso il mondo: il presidente Giorgio Napolitano, il presidente Renzi, il ministro Delrio, la Boldrini, il presidente Grasso. Secondo lei per chi sono scesi?». È un Petrina ispirato quello che parla nella lunga notte di Palazzo degli elefanti, che ha voglia di dire «la veridica verità». Candidato già nel 2008 nel centrodestra, è l’ex proprietario dell’Etna bar, noto esercizio commerciale di San Giovanni Galermo oggi sequestrato perché ritenuto nell’orbita degli affari del clan Cappello, ma per passaggi societari successivi alla vendita delle quote da parte del consigliere comunale. Ai tempi in cui militava nel centrodestra, prima di imbattersi nella via della conversione verso sinistra tramite Bianco, Petrina aveva impiantato il suo comitato elettorale nello storico locale di via Galermo e lì organizzava comizi ed eventi promozionali: per esempio l’arrusti e mangia accompagnato da fuochi d’artificio, o il concerto nel parcheggio con la musica del cantante neomelodico Gianni Celeste.
Oggi, invece, si rivolge ai «
millantatori della verità, i cosiddetti sofisti» affinché ricordino «che lei, signor sindaco, è un uomo importante». «Questo è il momento della verità – continua Francesco Petrina – Come diceva san Giovanni Paolo II, veritas splendor». Riferendosi, probabilmente, a Veritatis splendor, che – con una sillaba in più – è il titolo di un’enciclica del papa. «Potrei continuare da qua a domani mattina delle cose che ha fatto lei, e non perché la voglio elogiare, perché mi hanno insegnato che l’umiltà è una cosa importante – conclude – Io quello che spero è che lei non si stufi, che non si stanchi di questi continui attacchi e di queste malagenie. Io spero che lei continui fino all’ultimo e ci dia la possibilità anche per i prossimi cinque anni. Perché la reputo un gigante. E, come diceva Bernard de Chartres, noi possiamo essere solo dei nani sulle spalle dei giganti. Che lei ci può consentire di guardare più avanti».
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