Gli animali sono scomparsi due giorni fa. Venivano lasciati liberi nella struttura per allietare le scolaresche che la visitano. Ora i gestori temono che vengono chiesti loro dei soldi per la restituzione. «Non vorremmo mai ricorrere a cose simili», spiegano. Sui social sono numerosi gli attestati di solidarietà
Simeto, rubate tre capre tibetane a fattoria sociale Gestori: «Per noi è una perdita abbastanza grave»
«Ci sono state portate via le nostre caprette, loro che sono le nostre mascotte». Con questo appello lanciato su Facebook, due giorni fa i gestori della fattoria sociale L’agorà hanno denunciato il furto subito lo scorso quattro luglio di tre capre tibetane e di alcuni ortaggi.
La fattoria è un’azienda agricola di tre ettari, situata nella valle del Simeto, al cui interno vengono praticate attività rurali, come la coltivazione diretta degli ortaggi e l’allevamento di qualche specie animale. Tra tutti un cavallo e, appunto, le tre caprette oggetto del furto. I cinque soci attivi si occupano soprattutto di curare gli spazi e di ospitare le varie scolaresche che visitano abitualmente la riserva.
Salvo, uno dei gestori, racconta l’accaduto e invita gli autori del furto a riconsegnare le caprette: «Oltre alle caprette, tra cui il piccolo Nerone, nato da poco, sono spariti degli ortaggi. I frutti dell’orto ricrescono, ma la perdita delle caprette è una cosa abbastanza grave per noi». Poi illustra brevemente il progetto: «Il furto di pochi giorni fa non arresta la nostra attività, che si prefiggono di far conoscere i prodotti buoni della terra e l’amore per i pochi animali che possiamo ospitare – afferma -. Ci vengono a trovare molte persone e scolaresche: ultimamente abbiamo ospitato anche una scuola americana di Memphis».
Non resta che sperare nella restituzione delle caprette tibetane. Nel frattempo è stata fatta una denuncia alle autorità competenti: «Nella zona, attorniata da campi, capita spesso che venga a mancare qualche animale, ma a noi non era mai successo – continua -. Ci aspettiamo anche che ci vengono chiesti dei soldi per la restituzione delle caprette, ma non vorremmo mai ricorrere a cose simili».
Gli animali vengono abitualmente lasciati liberi nelle zone interessate dalle visite degli istituti scolastici. In particolare le caprette tibetane – tra le principali attrazioni – che non sono redditizie per l’uomo, ma rappresentano una specie particolarmente affettuosa e di compagnia. Dopo la segnalazione del furto i soci, guidati dal presidente Turi Morici, hanno ricevuto numerosi attestati di solidarietà sulla stessa pagina social della fattoria, soprattutto dai genitori che ricordano come i piccoli animali fossero fonte di gioia per i figli.