Da giuseppe scianò e giovanni basile
Signori, che fine ha fatto il Casinò di Taormina?
da Giuseppe Scianò e Giovanni Basile
dirigenti del Fronte nazionale siciliano
riceviamo e volentieri pubblichiamo
Fra gli elogi sperticati al Governo dei Professori e fra le chiacchiere ed i proclami dei sedicenti movimenti autonomisti, federalisti e compagnia bella, rimane ignorato dai mass media ed escluso dal dibattito politico-elettorale incorso, lirrisolto problema della riapertura del CASINO DI TAORMINA.
Così come rimane irrisolto il problema di dotare di analoghi casinò le altre aree della Sicilia a forte vocazione turistica. Al mutismo dei Mass-Media fa riscontro la CONGIURA DEL SILENZIO del mondo politico. Un SILENZIO, a dir poco, OMERTOSO.
Eppure, quella dei CASINO è una STRUTTURA trainante per ilTURISMO e per la sua DE-STAGIONALIZZAZIONE. Regola, questa, che vale in tutta l’Unione Europea. Va anche detto che quello del CASINO DI TAORMINA, in particolare, è un problema a se stante. Un problema che, a prescindere da ogni altra considerazione, avrebbe meritato maggiore attenzione, in quanto è anche (e soprattutto) un problema di GIUSTIZIA. Anzi: di MANCATA GIUSTIZIA!
Una vera e propria sopraffazione dei Diritti più elementari del Popolo Siciliano, a tutto vantaggio del MONOPOLIO dei quattro CASINO in funzione nel Settentrione dItalia (SANREMO, VENEZIA, CAMPIONE e SAINT VINCENT). Guardacaso!
Le tante prese di posizione delle categorie più interessate e delle Istituzioni locali, talvolta teatrali e propagandistiche, ma non di rado ben documentate e sincere, hanno fatto il classico buco nellacqua. Ed è naturale che ciò sia avvenuto in passato – e continui ad avvenire anche nel presente considerata la vocazione allASCARISMO della classe pseudo-dirigente siciliana, sempre asservita agli interessi forti continentali. E considerato il SILENZIO dellARS.
Il tutto senza neppure essere sfiorati dal dubbio che la disparità di trattamento (anche in questo specifico settore) è, di per sé, ANTI-COSTITUZIONALE. E, soprattutto, è la conferma dellIMPERIALISMO INTERNO delle Regioni Settentrionali sulla COLONIA SICILIA.
Non parliamo, poi, della BEFFA operata dai partiti e dai personaggi che si auto-proclamano sicilianisti, autonomisti e, talvolta, persino indipendentisti (ahinoi!), che cianciano sullapplicazione integrale dello Statuto Speciale di Autonomia. Ma che, nel caso concreto (e nei comportamenti di ogni giorno), evitano di avvalersi delle prerogative di cui allArt. 18 dello Statuto stesso, in base alle quali lARS potrebbe presentare al Parlamento italiano una PROPOSTA DI LEGGE VOTO per la RIAPERTURA DEL CASINO DI TAORMINA e per lapertura di CASE DA GIOCO in altre aree del Territorio siciliano, turisticamente rilevanti.
Quanto meno si metterebbero le carte in tavola e si vedrebbe da che parte stia quella che, di volta in volta, è la MAGGIORANZA assembleare. Vorremmo anche puntualizzare che il discorso non si CHIUDE con la CHIUSURA anticipata della Legislatura, perché i partiti politici potrebbero illustrare la loro posizione al riguardo nei rispettivi programmi elettorali. Possibilmente senza ricorrere al POLITICHESE ed ai soliti trucchi!
Ed è, questa, una delle SFIDE che gli Indipendentisti del Fronte nazionale siciliano rilanciano oggi a quanti si accingono a scendere in lizza per le imminenti consultazioni elettorali regionali. Non è certamente la maggiore sfida, ma è una delle più significative, proprio perché risulta più facile allelettore comprenderne i termini.
Foto sopra a sinistra, tratta da inviatospeciale.com
Foto in basso a destra tratta da gioiosamarea.blogspot.com