Una giornata fitta di eventi per Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, oggi a Palermo per commemorare il vice questore Ninni Cassarà e l’agente di scorta Roberto Antiochia, uccisi dalla mafia, il 6 agosto del 1985. Nel reparto della squadra mobile di Palermo, il ministro ha deposto una corona d’alloro alla presenza del capo della polizia, Vittorio […]
Sicurezza a Palermo: Piantedosi garantisce fondi e personale. E suggerisce di istituire le «zone rosse»
Una giornata fitta di eventi per Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, oggi a Palermo per commemorare il vice questore Ninni Cassarà e l’agente di scorta Roberto Antiochia, uccisi dalla mafia, il 6 agosto del 1985. Nel reparto della squadra mobile di Palermo, il ministro ha deposto una corona d’alloro alla presenza del capo della polizia, Vittorio Pisani, e del questore di Palermo, Maurizio Calvino, dei vertici dell’arma dei carabinieri e della guardia di finanza, e dei familiari di Cassarà e di Antiochia. «A quarant’anni dall’agguato in cui furono assassinati Ninni Cassarà e Roberto Antiochia, rendiamo omaggio al coraggio, al senso del dovere e al sacrificio di due straordinari poliziotti che pagarono con la vita l’incrollabile determinazione nella lotta alla mafia», ha dichiarato il titolare del Viminale.
Successivamente, Piantedosi si è recato in prefettura per presiedere il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal prefetto Massimo Mariani, senza però parlare con i giornalisti. Lasciando dunque che a riferire le notizie fosse il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla: «Il ministro ha preso atto del lavoro svolto dalle forze dell’ordine per incrementare la sicurezza del territorio e ha valutato congrue le cifre dei reati in rapporto a quanto avviene in altre città d’Italia, dove il fenomeno è ancora più spiccato rispetto a Palermo, in cui si è registrato un 13 per cento in meno dei nuovi reati predatori». Durante l’incontro, Piantedosi ha sottolineato come il rapporto numerico tra forze di polizia presenti sul territorio e abitanti, a Palermo, risulti essere più che buono, così come i risultati riportati che, secondo il ministro, sono un incentivo a rinnovare l’impegno per rafforzare gli organici.
«In tutti i casi, il ministro ha garantito che entro la fine dell’anno arriveranno maggiori risorse, che si sommano a quelle che, proprio oggi, sono state ridate ai Comuni per il 2025 – dichiara il sindaco -. A Palermo, in particolare, oltre un milione di euro per la sicurezza e il potenziamento della vigilanza urbana, quindi anche della videosorveglianza. Entro la fine dell’anno, inoltre, ci sarà un incremento delle dotazioni organiche delle forze dell’ordine. Importante è anche l’invito del ministro a valutare se, per piccole e confinate aree della città, possano essere istituite le zone rosse. Questo tema lo affronteremo subito dopo Ferragosto, nell’ambito del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza».
Nel frattempo, fuori dalla prefettura, un gruppo di associazioni, residenti e commercianti si sono riuniti per chiedere al ministro maggiore sicurezza in città: «Noi abbiamo bisogno che lo Stato scenda in campo con tutte le forme d’aiuto, compresa la prevenzione – sottolinea Antonio Nicolao, vicepresidente della I Circoscrizione-. Abbiamo apprezzato tanto, negli ultimi giorni, la presenza della polizia e dei carabinieri alla Vucciria, dopo i tantissimi esposti presentati negli ultimi anni dai residenti. Noi speriamo che venga aumentato il numero delle forze dell’ordine, un problema che spesso ribadito dai sindacati di Polizia, i quali ci ricordano che mancano 15 pattuglie, rispetto alle 25 che c’erano prima, e 200 agenti di polizia che, negli ultimi 5 anni, sono andati via».