Sciopero virtuale degli autisti soccorritori in tutta la Sicilia e due sit-in organizzati dal 118 a Catania per denunciare, proprio durante la festa dei lavoratori, quanto sempre più spesso questa categoria sia oggetto di violenze fisiche e verbali. Gli ultimi due casi di aggressione alle ambulanze avvenuti a Monreale e a San Gregorio, hanno avuto […]
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Sanitari in rivolta: in Sicilia sit-in e sciopero virtuale contro le aggressioni. «Questione culturale»
Sciopero virtuale degli autisti soccorritori in tutta la Sicilia e due sit-in organizzati dal 118 a Catania per denunciare, proprio durante la festa dei lavoratori, quanto sempre più spesso questa categoria sia oggetto di violenze fisiche e verbali. Gli ultimi due casi di aggressione alle ambulanze avvenuti a Monreale e a San Gregorio, hanno avuto delle dinamiche molto simili. In pratica, i parenti delle vittime hanno accusato l’ambulanza di aver ritardato e hanno aggredito i soccorritori, facendo perdere loro realmente più tempo, nonostante in quei frangenti dovrebbero pensare soltanto a salvare delle vite.
Appurato il fatto che questo comportamento provochi soltanto un dispendio di tempo ed energie, perché si ripropone? «Dopo l’evento di Monreale ho lanciato un appello sociale – spiega a MeridioNews, Riccardo Castro, presidente della Seus 118 Sicilia -. Mi sono voluto discostare dalle solite sollecitazioni agli organi anche competenti per quanto riguarda la sicurezza e ho voluto lanciare un appello sociale, perché secondo me si tratta di un fatto culturale. Da operatore sanitario vedo che c’è molta rabbia e violenza nelle persone, che si scatenano anche contro gli operatori sanitari, in questo caso con gli autisti soccorritori. Non so cosa sia successo, secondo alcuni la situazione del Covid avrebbe generato questa sorta di rabbia sociale. Di fatto, è incomprensibile che ad essere oggetto di aggressioni siano proprio questi ragazzi, che sono angeli del soccorso e fanno un servizio per la comunità importantissima. Tutto ciò non trova una logica».
Con gli ultimi due eventi di cronaca, dunque, salgono a 13 gli episodi di aggressione verso gli operatori sanitari nel 2025, segnalando una rapida escalation di violenza senza senso. Purtroppo, si tratta di una tendenza che riguarda anche altri territori in Italia, infatti è la Lombardia che vanta il triste primato di questo fenomeno. A confermare questa tendenza è ancora il presidente della Seus Sicilia: «Su questa problematica, mi sono confrontato con altre figure dell’ambito nazionale e ho capito che si tratta di una situazione comune. Proprio per questo motivo sostengo che si tratti di un problema culturale nazionale, quindi un fenomeno molto più esteso e complesso di quello relegato al contesto isolano».
Diverse soluzioni si stanno pensando per cercare di tutelare gli operatori sanitari ed in particolare quelli più esposti, che sono i soccorritori di ambulanze ed eliambulanze: «da quando mi sono insediato, soprattutto nella fase in cui mi sono reso conto che questi eventi erano in costante crescita, ho garantito l’assistenza legale a tutti i ragazzi aggrediti. Abbiamo garantito di costituirci parte civile in tutti i procedimenti penali – riferisce ancora Riccardo Castro -. Abbiamo iniziato un lavoro di sensibilizzazione nelle scuole, anche su assist della prefettura con le questure, per cercare di sensibilizzare i soggetti che andranno a creare la società di domani: i giovani. Stiamo portando avanti il supporto psicologico, che chiaramente ha un ruolo importante per gli operatori aggrediti. Inoltre, da qualche mese abbiamo avviato una interlocuzione con la prefettura, per la procedura del panic button che dovrebbe andare in porto a breve».
«È in corso di definizione un protocollo che prevede l’utilizzo del bottone elettronico. In pratica di tratta di un pulsante che viene premuto in caso di necessità e la cui richiesta sarà subito accolta dalla centrale operativa delle forze dell’ordine – ha confermato il Capo di gabinetto della prefettura di Palermo-. Auspicabilmente di poterlo sottoscrivere in tempi brevi e favorire la dotazione di questo strumento agli operatori sanitari, che è anche semplice e discreto». Sembra essersi, invece, arenato il progetto di dotare le ambulanze di webcam, perché non è presente nel protocollo che sarà sottoscritto, nonostante in altre regioni, come appunto in Lombardia e in Lazio, siano già in uso.
Intanto oggi, per la giornata dei lavoratori, 252 postazioni siciliane del CO.E.S. (associazione nazionale conducenti emergenza sanitaria) metteranno in atto uno sciopero virtuale: «Dalle ore 9 alle ore 12 di oggi, in modo simbolico, appenderemo un volantino sulle ambulanze, in cui diciamo stop alle violenze contro gli operatori del 118 – ha dichiarato Valentina Pantalena, presidente del CO.E.S -. Questa azione può sembrare banale, ma invece con questo gesto vogliamo ancora una volta dimostrare la sensibilità degli autisti soccorritori, che in un momento di esasperazione, invece di fermare il servizio scioperando davvero, stanno lanciando l’ennesimo grido di allarme verso l’opinione pubblica e le istituzioni». Due sit-in sono previsti anche da parte del 118: una postazione al San Giovanni La Punta (in via Duca D’Aosta) e l’altra all’ospedale Cannizzaro di Catania. «Oggi visiterò entrambe le postazioni perché voglio testimoniare di persona piena vicinanza e totale sostegno a tutti i nostri soccorritori che quotidianamente in giro per la Sicilia sono impegnati con coraggio e dedizione in prima linea per salvare vite umane, dovendo fare i conti purtroppo anche con il fenomeno vergognoso delle aggressioni» ha concluso Castro.
