Sicilia, entro quest’anno si perderanno 100 mila posti di lavoro

SCELTO DA FACEBOOK/ PERCHE’ LA POLITICA SICILIANA NON FA NULLA PER EVITARE IL DISASTRO? PERCHE’ DALL’AUMENTO DELLA POVERTA’ I POLITICI PENSANO DI RICAVARE CONSENSO ELETTORALE

di Giuseppe Pizzino

La Sicilia entra nel settimo anno di crisi! Nei primi sei anni (2008/2013) si sono persi 250.000 posti di lavoro. Una media di oltre 40.000 posti di lavoro l’anno. Oltre 100 posti di lavoro per ogni Comune siciliano, ogni anno.

Il settimo anno inizia molto, ma molto, peggio. Nel primo trimestre oltre 30.000 posti di lavoro in meno, una proiezione di oltre 100.000 posti di lavoro che si perderanno nell’anno in corso.

Sono 200.000 le famiglie in stato di povertà assoluta! Uno tsunami sociale, manca solo lo scorrere del sangue, che non tarderà ad arrivare, inevitabilmente.

Idee, proposte, soluzioni, per arginare questa piaga sociale, questo crimine nei confronti dell’Umanità? Nessuna, nulla, niente, se non quanto proposto da un manipolo di siciliani che operano tramite un’associazione di promozione sociale.

Noi abbiamo fatto la nostra parte, non siamo noi deputati a votare nel Parlamento questo Disegno di Legge di prosperità e benessere per la Sicilia e per i Siciliani. Dovrebbero farlo 90 pezzi da 90 che avrebbero il dovere di operare nell’interesse della Sicilia e dei Siciliani, ma non lo hanno ancora fatto, difficile se non impossibile che lo facciano. Perché?

Perché i rappresentanti degli interessi dei siciliani non dovrebbero votare una Legge di prosperità e benessere per i propri concittadini? Perché? Chiediamoci il perché? La risposta: conflitto di interessi. Sono in conflitto di interesse perché dai bisogni, dalla povertà, dalla sottomissione acquisiscono consenso elettorale. Paesani, aiutatevi che Dio vi aiuta! An.tu.Do!


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