Sicilia e Servizi: interrogazione dei deputati di Sala d’Ercole di Pid-Cantiere popolare-Grande Sud: “Immotivata e illegittima la liquidazione”

L’ATTO ISPETTIVO E’ STATO PRESENTATO DA TOTO CORDARO, BERNARDETTE GRASSO, LUISA LANTIERI E ROBERTO CLEMENTE

Piano di informatizzazione della Regione e Sicilia e Servizi, società posta in liquidazione. Questi i temi di un’interrogazione parlamentare presentata dal gruppo Grande Sud-Pid Cantiere popolare all’Ars.

“Vorremmo sapere dal presidente della Regione e dall’assessore all’Economia – scrivono i deputati Toto Cordaro, Bernardette Grasso, Luisa Lantieri e Roberto Clemente -quali tutele siano state messe in atto dall’Amministrazione regionale a protezione della integrità del patrimonio gestito e affidato a Sicilia e-Servizi spa, ma anche se siano stati adottati o meno provvedimenti diretti alla salvaguardia dei diritti occupazionali maturati dai dipendenti di Sicilia e- Servizi Venture scarl”.

“Il Governo regionale, inoltre – chiedono i parlamentari – intende o meno porre in essere azioni dirette alla tutela dell’Amministrazione regionale dal danno erariale derivato dal mancato trasferimento del cosiddetto know how, come previsto dal bando di gara? Sussiste, ad oggi, infatti una situazione di sostanziale mantenimento di una condizione di maggiore favore ed illegittimo guadagno da parte del socio privato, che di fatto ritarda il processo di ristrutturazione della società, come invece si evince dagli obblighi contrattuali”.

I parlamentari ricostruiscono la storia di questa società. “Risale al 20 dicembre 2005 – ricordano – la costituzione di una società mista, a prevalente partecipazione pubblica denominata Sicilia e-Servizi spa tra la Regione siciliana (all’epoca con Sicilia e-Innovazione) e la società privata ‘Sicilia E-Servizi Venture s.c.r.l. con capitale intestato per il 51% alla Sicilia e Innovazione spa e per il restante 49% al socio privato di minoranza; la Regione ha stipulato con la società una convenzione quadro per la gestione delle attività informatiche di competenza delle amministrazioni regionali”.

“Ebbene – dicono i quattro deputati – l’aggiudicatario RTI della procedura di gara si obbligava, oltre che alla costituzione della predetta società mista a cui affidare forniture, servizi e lavori per la realizzazione della cosiddetta società dell’Informazione della Regione siciliana, al necessario graduale trasferimento di conoscenze e personale appositamente formato ed addestrato, al fine di strutturare e rendere efficace ed autonoma la società Sicilia e-Servizi spa. Il 18 maggio 2009 in sede di assemblea straordinaria dei soci della società Sicilia e-Servizi spa,veniva insediata una nuova governance della società Sicilia e-Servizi spa, che disponeva l’insediamento di un amministratore delegato munito di poteri ordinari e straordinari”.

“Questa nuova gestione societaria – proseguono i quattro parlamentari di Pid-Antiere Popolare-Grande Sud – ha soppresso qualsiasi controllo della attivitàeseguite dal socio privato per Sicilia e-Servizi. Nei fatti, è statoreso operativo un sistema di fatturazione attiva, di Sicilia e-Servizi verso l’Amministrazione regionale e del socio privato verso Sicilia e-Servizi che, a differenza di quanto fatto dal 2006 fino a quella data, non è stato più supportato da rendicontazione. Tale stato di cose ha reso non misurabili le attività realmente svolte dal socio privato per Sicilia e-Servizi (e a sua volta verso l’Amministrazione regionale siciliana), attività che il socio privato ha comunque fatturato e che ammontano a svariate decine di milioni di euro”.

Il 30 settembre 2009 la Giunta aveva approvato una ipotesi di riordino, nella quale viene espressamente sancito il mantenimento della società Sicilia e-Servizi spa ‘in considerazione dell’oggetto sociale dedicato, dei vincoli negoziali esistenti con il socio di minoranza e della rilevanza dell’attività di informatizzazione dell’Amministrazione e dell’intero territorio regionale’, anzi addirittura ne vengono ampliate le competenze a seguito della dismissione della società Sicilia e-Innovazione spa (totalmente partecipata dalla Regione)”. (sopra, a destra, Bernardette Grasso; a sinistra, Luisa Lantieri con Gianfranco Miccichè)

“Nel 2011 – prosegue la nota – sulla proposta di riordino della società a totale e maggioritaria partecipazione regionale, Sicilia e-Servizi spa, veniva individuata come unica società di riferimento dell’area strategica attività informatiche e I.C.T. della Regione siciliana, così come emanato del decreto assessoriale n. 1720 del 28 settembre 2011. I risultati operativi di ciascun esercizio dalla costituzione di Sicilia e Servizi spa sino all’ultimo bilancio approvato (31.12.2012) hanno garantito sempre una marginalità positiva”.

Inoltre la gestione sociale ha conseguito risultati che hanno fatto sì che il patrimonio sociale sia raddoppiato nel periodo di cui sopra passando da 500.000 euro di capitale sociale in sede di costituzione a 1.043.966 all’ultimo bilancio approvato”. “Ma c’è di più – sottolineano i deputati -: Sicilia e- servizi spa non ha mai goduto di trasferimenti di fondi da parte dell’Amministrazione regionale finalizzati al mantenimento della struttura societaria nel suo complesso, in palese discrasia rispetto alle società per azioni, dei principi e delle norme civilistiche che ne disciplinano il funzionamento ed il governo”.

I parlamentari definiscono “immotivato e illegittimo” il provvedimento di liquidazione della società adottato dal Governo. “Attendiamo, quindi una risposta urgente su questa delicatissima materia”, concludono i deputati.

 


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