Si scrive Megafono, si legge Pd

Immortalato in una foto che ritrae il presidente della Regione nella sede del Pd di Palermo (in realtà, è la sede regionale di questo Partito) occupata dai giovani), lo stesso Rosario Crocetta pontifica sul futuro del Pd. Nulla da dire, considerato che l’unica cosa fatta con continuità da questo governatore, da quando si è insediati a Palazzo d’Orleans, sede del Governo dell’Isola, sono le chiacchiere.

La cosa che colpisce, però, sono le argomentazioni. Crocetta, che ha fondato un Movimento politico chiamato Il Megafono chiamando a raccolta un sacco di gente che si è in larga parte avvicinata a lui perché delusa dal Pd, o perché lontana dallo stesso Pd, in questa intervista parla come un dirigente del Pd. Insomma, lui e il Pd sono la stessa cosa.

E il Megafono? Alla fine – basta leggere l’intervista per rendersene conto – il Megafono è stato un modo, neanche troppo originare, per fare avvicinare la gente. Della serie: non ti piace il Pd siciliano? Vieni con me che ti do un’altra cosa. Per poi scoprire che, invece, si tratta della stessa cosa.

Se non ci credete andatevi a leggere l’intervista di Live Sicilia. Leggetela attentamente. Capirete che questa storia del Megafono è stata – sotto il profilo tecnico-politico – una presa in giro.

L’ammettiamo: anche noi ci siamo caduti. All’inizio in pieno. Poi, quando abbiamo sentito che Giuseppe Lumia sarebbe andato in lista con il Megafono, alle recenti elezioni politiche, abbiamo cominciato a dubitare.

Però ci avevano assicurato che no: che in lista Lumia era un caso: che gli stavano soltanto dando un ‘passaggio’, perché se lo stesso Lumia avesse partecipato alle primarie del Pd lo avrebbero ‘bocciato’: che, in ogni caso, sarebbe stato il numero due, perché il numero uno sarebbe stato Antonio Presti, il poeta della Fiumara d’Arte.

Poi Lumia è stato messo a capolista nella lista del Megafono. I nostri dubbi sono cresciuti. Ma siccome il presidente Crocetta non sembrava organico al Pd, ci siamo detti: vabbé, vediamo come va a finire.

Quando il governatore ha partecipato alla direzione del Pd siciliano, qualche mese fa, ci siamo chiesti: ma se ha dato vita a un nuovo oggetto politico, che ci va a fare? Vabbé, ci va perché è presidente della Regione e il Pd è un Partito che lo sostiene a Sala d’Ercole.

Ieri, però, i nostri dubbi si sono diradati del tutto. Questo è avvenuto quando il presidente, in conferenza stampa, ha sposato la politica di sottosviluppo che prima il Pci, poi il Pds, poi i Ds e adesso il Pd hanno da sempre portato aventi in provincia di Siracusa: l’industrialismo folle, legato alla chimica ‘pesante’, alla quale Crocetta ha aggiunto una ‘spruzzatina’ di Russia alla Putin in salsa berlusconiana.

A questo punto abbiamo capito che questo Megafono non è una formazione politica indipendente. E, soprattutto, non è portatrice di alcuna novità. Perché riproporre le raffinerie di petrolio a Siracusa – in una provincia dove la chimica ha devastato il territorio, seminando malattie,morte e teratologie (bambini nati deformi) – è una scelta ‘sovietica’, da vecchio Pci con il paraocchi.

Oggi, quasi a certificare quello che abbiamo visto e raccontato ieri, arriva la già citata intervista. Dove il presidente si autocelebra con un militante del Pd.

Scusi, presidente: perché non dirlo subito? Perché tutta questa sceneggiata con Il Megafono? Perché attirare gente con i Circoli per Crocetta, sapendo che erano solo Circoli per il Pd? E’ giusto dire a tanta gente una cosa per un’altra?

Infine un messaggio ai giovani che hanno occupato la sede el Pd. Non fidatevi. Non vi fidate di Rosario Crocetta. Con lui non c’è la nuova politica, ma la vecchia politica. Ricordatevi che l’anno scorso, di questi tempi, quando Giusepe Lumia e Antonello Cracolici ordivano la ‘congiura’ per fare perdere a Rita Borsellino le primarie per la candidatura a Sindaco di Palermo, Crocetta era schierato con Cracolici e Lumia e non con Rita Borsellino.

Anche noi avevamo cercato di dimenticare questo passaggio. Derubricandolo a leggerezza. Invece era connivenza pesante. Lasciatelo perdere. Parlate, semmai, con Magda Culotta, che è una persona bella e vera. Cercate le persone vere, non i marpioni e i doppiogiochisti. Il futuro, all’interno di un Partito che nelle vostre mani può diventare bellissimo, costruitevelo da voi.

 


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